Abbiamo appreso con sconcerto dalla stampa che a Norcia l’amministrazione comunale ieri ha proceduto all’assegnazione di 20 casette tra gli sfollati che ne avevano diritto e avevano fatto richiesta, attraverso il metodo dell’estrazione a sorte. 14 casette da 40 mq, di cui 2 riservate a soggetti disabili, e 6 da 60 mq, di cui 1 per disabili. I nuclei familiari che hanno fatto richiesta sono in tutto 89.
Il metodo del sorteggio è stato il seguente: il nucleo familiare doveva essere rappresentato da una sola persona, il sorteggio è stato effettuato dividendo i richiedenti in due gruppi, in base alla superficie delle strutture abitative. Non sono stati presi in considerazione al momento dei sorteggiati i nuclei familiari con 5 o più componenti, in quanto non sono previsti in quest’area moduli da 80 mq.
Nel frattempo, la popolazione priva di moduli d’emergenza è costretta a ripararsi dal freddo nei container collettivi da 48 posti, con bagni e zona giorno in comune.
Ci pare un modo di procedere alquanto iniquo e improvvisato e per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente ai Ministri competenti: a quasi sei mesi dal primo sisma, non è accettabile che non ci siano tutti i container richiesti e si arrivi a dover estrarre a sorte.
Non è forse più opportuno intervenire nell’immediato per trovare soluzioni abitative ai nuclei familiari rimasti esclusi dal sorteggio delle venti unità messe a sorteggio dall’Amministrazione comunale di Norcia tra gli aventi diritto? E’ giusto utilizzare il metodo dell’estrazione a sorte per risolvere l’emergenza abitativa dei terremotati?
In questi giorni le popolazioni colpite dal sisma stanno forse affrontando il momento più duro a causa dei disagi dovuti a neve e maltempo e per questo è necessario trovare soluzioni urgenti e indifferibili per consentire a tutti i cittadini di poter affrontare l’inverno rigido in corso. E questo diritto non può essere assolutamente affidato alla sorte.
Crediamo che sia arrivato il momento che vengano date risposte concrete sui tempi e sui motivi di tali ritardi e chi di competenza riferisca in Parlamento.
Giuseppe Civati, Beatrice Brignone