Civati e Fratoianni: «Accorpare il voto referendario con le amministrative»

Con 46 giorni di ritardo finalmente il governo Gentiloni-Pd ha deciso la data di svolgimento dei referendum promossi dalla Cgil e sottoscritti da milioni di cittadini. Referendum per abrogare una legge che ha prodotto solo precarietà e sfruttamento, e per maggiore trasparenza e legalità negli appalti. Ora ci risparmino balletti e giochetti vari per evitare il voto popolare. E già che ci sono, permettano la massima partecipazione democratica, accorpando il voto referendario con le elezioni amministrative.

Il Con­si­glio dei mini­stri ha fis­sa­to la data dei refe­ren­dum pro­po­sti dal­la Cgil su appal­ti e vou­cher: si vote­rà il 28 mag­gio. “Il Con­si­glio dei mini­stri – rife­ri­sce Palaz­zo Chi­gi – ha appro­va­to il decre­to per l’indizione dei refe­ren­dum popo­la­ri rela­ti­vi alla ‘abro­ga­zio­ne di dispo­si­zio­ni limi­ta­ti­ve del­la respon­sa­bi­li­tà soli­da­le in mate­ria di appal­ti’ e alla ‘abro­ga­zio­ne di dispo­si­zio­ni sul lavo­ro acces­so­rio (vou­cher)’. Le con­sul­ta­zio­ni refe­ren­da­rie si svol­ge­ran­no dome­ni­ca 28 mag­gio 2017”.

Con 46 gior­ni di ritar­do final­men­te il gover­no Gen­ti­lo­ni-Pd ha deci­so la data di svol­gi­men­to dei refe­ren­dum pro­mos­si dal­la Cgil e sot­to­scrit­ti da milio­ni di cit­ta­di­ni. Refe­ren­dum per abro­ga­re una leg­ge che ha pro­dot­to solo pre­ca­rie­tà e sfrut­ta­men­to, e per mag­gio­re tra­spa­ren­za e lega­li­tà negli appal­ti. Ora ci rispar­mi­no bal­let­ti e gio­chet­ti vari per evi­ta­re il voto popo­la­re. E già che ci sono, per­met­ta­no la mas­si­ma par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca, accor­pan­do il voto refe­ren­da­rio con le ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve.

Giu­sep­pe Civa­ti — Possibile

Nico­la Fra­to­ian­ni — Sini­stra Italiana

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