Il Pd del dentro tutto perde moltissimi elettori. Chi dopo le europee dava per risolta la questione grillina si ritrova il M5s altissimo.
La sinistra ha fatto un buon risultato a Bologna, mentre a Milano ha pagato le decisioni di chi ha comunque deciso di sostenere il candidato del partito della nazione. A Roma l’eredità politica e l’effetto psicologico legato a Marino sono andati alla candidata del M5s.
Senza alcuna visibilità nazionale, né una coalizione uniforme, non è stato semplice emergere. Nei centri medi le cose vanno molto meglio, ma nelle piazze più importanti il risultato è stato deludente, inutile nasconderselo. Abbiamo cercato di favorire progetti che fossero autonomi e unitari, a cui forse però manca la capacità di rappresentare una valida alternativa per l’elettorato deluso del Pd, che è numeroso, ma sceglie piuttosto l’astensione o il M5s, forse perché non trova a sinistra proposte abbastanza coraggiose e chiare. Il Pd della nazione di marca renziana è il vero responsabile della scomparsa del centrosinistra, ma per andare incontro a chi lo ha abbandonato servono progetti innovativi e ambiziosi, capaci di rivoluzionare anche i riti e le formule della sinistra tradizionale, come in qualche caso è avvenuto, soprattutto al Sud.
Quanto ai ballottaggi, infine, noi saremo all’opposizione. Non diamo indicazioni, gli elettori sono maturi a sufficienza per fare liberamente le loro valutazioni, e invitiamo comunque tutti a partecipare al voto.