BARI — Tra tutti i candidati segretari del Pd, Pippo Civati, che ieri ha chiuso la sua due giorni pugliese , sembra il più coinvolto dalle vicende di questa regione. Merito dell’«amico Antonio Decaro, al quale voglio bene e che continuo a voler vedere sindaco di Bari, nonostante sia un trimone che vota per Renzi», forse. Nel giro «elettorale» tocca anche Taranto, ed è l’unico dei tre candidati.
«NON HO PAULRA DI PARLARE DELL’ILVA» — «Sono stato a parlare di Ilva, di lavoro, senza temere le contestazioni. Anna Finocchiaro, eletta senatrice proprio a Taranto, non si è mai fatta vedere. Credo la politica abbia molte responsabilità sull’Ilva». Il duello (probabilmente scongiurato) tra D’Alema e Emiliano gli fa pensare a Guerre stellari o a «sfide un po’ machiste che non hanno niente a che fare con noi che a Bari schiereremo una personalità sbalorditiva».
«LATORRE, MAZZARANO E IROTTAMATORI» — A chi propaganda la rottamazione «ma poi raccoglie auto d’epoca, come Nicola Latorre e Michele Mazzarano», provocatoriamente indirizza una domanda e un avvertimento: «La pattuglia di Renzi in Puglia è forte, ma vorrei domandare a Michele Emiliano, dopo il voto chi è che deciderà». Quindi l’avvertimento: «Sono in pieno “recuperlo” e l’8 dicembre finirà con me che supero Renzi di 100 voti». Se sul palco con Civati ci sono Patrizia Calefato, Elena Gentile e in rappresentanza dei Giovani democratici un’emozionatissima Valentina Tafuni, la platea è piena di giovani, anagraficamente o per anzianità di partecipazione. Molto nuovo Pd, che Civati si augura di far emergere perché «per evitare che Grillo vada al 51 per cento, occorre confrontarsi sulle idee, condurre battaglie di senso. Basta con questo Pd che sposta soprammobili: toglie l’Imu per sei mesi e aumenta le tasse sulla benzina».
«VOGLIO UN MATRIMONIO CON SEL» — Civati non teme di dichiararsi — «Io sono di sinistra, mi dispiace per gli altri, e penso che lo sia il Paese che vuole più uguaglianza, più rispetto della legge» — e annuncia di volere più che un’alleanza con Sel, un «matrimonio perché è inutile che esistano due sinistre di governo». Nella sua dissertazione, sempre vivace, non risparmia gli avversari esterni al partito. «Fitto è scatenato, dice che manifesterà da solo contro la decadenza di Berlusconi. Mi sa che resta in piazza fino a Natale». E riguardo alla nuova formazione nata sotto la guida di Angiolino Alfano, garantisce: «Se facciamo un partito da Bari, quelli che siamo questa sera, prendiamo più voti di Alfano. Prendiamo il 3 per cento. Ah, naturalmente recuperiamo Decaro. Diciamo allora che arriviamo al 4 per cento».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno.