Il 4 e il 5 giugno si svolgerà a Torino il Clean Air Dialogue, un “dialogo bilaterale tra l’Italia e la Commissione europea per concordare soluzioni efficaci per contrastare l’inquinamento atmosferico e delineare misure concrete per la qualità dell’aria delle nostre città”.
All’evento parteciperanno, tra gli altri, il Ministro per l’Ambiente Sergio Costa e la Sindaca di Torino Chiara Appendino.
Auspichiamo che il Ministro dell’autoproclamato “Governo del cambiamento” non trasformi in una passerella l’occasione di un incontro così importante come il Clean Air Dialogue, che quest’anno si tiene nella città più inquinata d’Italia, nonché tra le più inquinate d’Europa. Confidiamo nella volontà delle istituzioni di impegnarsi a fondo verso soluzioni concrete al problema e non di partecipare ad eventi simili col solo fine di ripulire la propria immagine attraverso un greenwashing tanto efficace in campagna elettorale quanto inutile ai cittadini e alla qualità dell’ambiente in cui viviamo.
La collocazione dell’evento in un territorio, quello del bacino padano, martoriato dall’inquinamento atmosferico, è anche l’occasione per dare voce ad associazioni di cittadini che si sono da tempo impegnate a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica e a proporre soluzioni specifiche per il territorio.
Riteniamo che un primo passo verso l’inversione di rotta nell’affrontare i problemi ambientali sia proprio quello di mettersi all’ascolto delle istanze dirette e allo stesso tempo avvicinare i cittadini alle istituzioni, in particolare quelle Europee, sempre più oggetto di campagne denigratorie da parte di alcuni esponenti politici nostrani.
Auspichiamo quindi che nessuna associazione sia lasciata fuori dal tavolo della discussione nella due giorni di Torino. Anzi rilanciamo proponendo al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Piemonte e al Comune di Torino di prendere spunto da questo evento per istituire un tavolo permanente, attorno al quale tutte le parti siano parte attiva nella condivisione degli obiettivi, nello studio delle soluzioni e, soprattutto, del monitoraggio dell’efficacia degli strumenti messi in campo.
Andrea Buldorini
Emanuele Busconi