A Padova, l’amministrazione del sindaco leghista Massimo Bitonci (eletto nel 2014) si è conclusa anticipatamente lo scorso novembre, a seguito delle dimissioni in blocco dei consiglieri comunali di opposizione e di alcuni consiglieri che avevano lasciato la maggioranza. Il graduale e poi definitivo ed irreversibile sfaldamento dall’interno della giunta, a cui è seguito il commissariamento, è il risultato di due anni e mezzo di una gestione accentratrice fatta di politiche perlopiù non condivise (per non dire imposte) all’interno della maggioranza. Questa è stata la brusca chiusura di una pagina politica assai brutta per Padova, che ha visto non solo il venir meno a molte promesse elettorali, ma anche un susseguirsi di politiche fallimentari e sbagliate (l’elenco completo sarebbe piuttosto lungo), per non parlare di certe dichiarazioni dello stesso sindaco che non hanno bisogno di commenti.
Quando in ottobre ci fu un importante segnale di crisi nella giunta (la perdita della maggioranza in conferenza dei capigruppo), il movimento civico Padova 2020 lanciò un appello alla cittadinanza e alle altre forze politiche dell’opposizione affinché ci si mettesse subito al lavoro ad una proposta politica alternativa, anteponendo ai simboli di partito la stesura partecipata di un nuovo programma per la città: la creazione di una Coalizione Civica, fondata sui valori del riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni persona, del rispetto dell’ambiente e dello stop al consumo di suolo, nonché della gestione pubblica dei beni comuni e della sperimentazione di nuove forme di partecipazione democratica.
L’appello ha raccolto subito le adesioni sia di Sinistra Italiana che del nostro comitato padovano di Possibile, in quanto ci è sembrato naturale prendere parte ad un percorso che nel metodo, nello spirito e nella sostanza (oltre che nel nome) è in linea con quello della Coalizione Civica per Bologna e con altre esperienze analoghe nate in occasione delle ultime amministrative. Abbiamo quindi innanzitutto lavorato insieme per arricchire quell’appello (potete leggere qui il testo finale), per poi inaugurare i lavori con la prima (partecipatissima) assemblea di lancio della Coalizione Civica per Padova, il 19 dicembre.
Questo percorso si prefigge un obiettivo molto semplice: mettere al centro i bisogni reali dei cittadini partendo dai contenuti e dalle proposte concrete. È un percorso aperto, partecipato, che mette al centro le persone (più che le sigle) che decidono di prendervi parte e di contribuire con le proprie idee ed azioni. Il programma verrà infatti redatto sulla base delle proposte elaborate all’interno di vari gruppi di lavoro tematici, ai quali si sono già iscritte più di 200 persone e che hanno già iniziato a riunirsi in questi giorni.
È una formula che vuole sfidare i personalismi, ovvero l’atteggiamento da “padroni di casa” con il quale Massimo Bitonci e i suoi fedelissimi (che si ripresenteranno alle prossime elezioni) hanno gestito la cosa pubblica nelle sue varie espressioni, con la logica accentratrice di cui sopra. Una sfida alla filosofia dell’uomo solo al comando, che mira a restituire la politica della città ai suoi cittadini.
Ma è una sfida anche ad un mantra tristemente diffuso nel centrosinistra padovano degli ultimi anni, che recita: “in fondo Padova è una città di destra, per vincere bisogna essere un po’ di destra”. Un’impostazione pigra e dannosa che, nonostante sia tra le cause principali della clamorosa sconfitta del 2014 (quando a vincere fu la destra, quella vera), in molti si ostinano tuttora ad applicare – pensando, anche qui, di poter “ricostruire il centrosinistra” insieme a pezzi di centrodestra.
Tutto questo accade nell’ormai diffuso scenario che evidenzia anche a Padova un divario tra il voto “moderato” del centro storico e quello “esasperato” dei quartieri periferici — come per le comunali del 2014, così anche in occasione al referendum dello scorso 4 dicembre.
Serve quindi una proposta politica innovativa, vincente ed alternativa; che sia non un caminetto di sigle, ma uno spazio trasparente messo a disposizione dei cittadini, nel quale si elaborino contenuti e si prendano decisioni collettivamente, in modo autonomo e alla luce del sole, al di sopra di ogni voce di corridoio e chiacchiericcio politico-mediatico; una proposta che anteponga il programma ai soliti, tristi totonomi; che parta da una visione della città e non da una sommatoria politicista di caselle da riempire ed interessi da accontentare.
Questo è lo spirito e lo scopo della Coalizione Civica che stiamo contribuendo a costruire, questo è ciò che ci impegniamo a fare in vista delle elezioni comunali del 2017, per scrivere insieme una nuova e bella pagina politica per la nostra città.
Carlo Alberto Lentola