Il nuovo codice della strada non ha niente a che fare col “buon senso”

Si par­la mol­to del nuo­vo Codi­ce del­la Stra­da (CDS) e del­le modi­fi­che che il Par­la­men­to sta votan­do in que­sti giorni.

Ci unia­mo alle miglia­ia di asso­cia­zio­ni, nell’esprimere la nostra con­tra­rie­tà all’impianto del­la rifor­ma che – assie­me a poche cose buo­ne – pro­po­ne un approc­cio del tut­to incoe­ren­te con il tan­to decla­ma­to “buon sen­so” e con­tro la scienza.

Il buon sen­so vor­reb­be che ci fos­se un approc­cio coe­ren­te nel­le poli­ti­che rela­ti­ve alla mobi­li­tà e que­sto signi­fi­ca legi­fe­ra­re in modo che le azio­ni con­cre­te pos­sa­no raf­for­za­re la col­la­bo­ra­zio­ne spon­ta­nea del­la cittadinanza. 

Il ful­cro di que­sta poli­ti­ca dovreb­be esse­re la prio­ri­tà alla sal­va­guar­dia dei più debo­li; in quest’ordine: pedo­ni, cicli­sti, mobi­li­tà leg­ge­ra (mono­pat­ti­ni e bici­clet­te a moto­re), moto­ci­cli ed infi­ne auto.

Que­sta rifor­ma, inve­ce, pro­po­ne la sola coer­ci­zio­ne come meto­do di “enfor­ce­ment” del­la nor­ma e ribal­ta la pro­spet­ti­va, met­ten­do le auto – anco­ra una vol­ta – al cen­tro del­la stra­da (appun­to). 

Va con­tro la scien­za, ridu­cen­do gli incen­ti­vi alla mode­ra­zio­ne di velo­ci­tà (cir­ca il 10% di tut­ti gli inci­den­ti mor­ta­li) e ridu­cen­do lo spa­zio per per­cor­si cicla­bi­li che stu­di dimo­stra­no che sono un otti­mo meto­do per decon­ge­stio­na­re le stra­de, di con­se­guen­za ridu­cen­do i tem­pi di per­cor­ren­za per tut­ti i mez­zi e ridu­cen­do gli incidenti. 

È incom­pren­si­bi­le la pre­vi­sio­ne del divie­to di instal­la­zio­ne di auto­ve­lox in aree con limi­te di velo­ci­tà infe­rio­re ai 50km/h, così come è incom­pren­si­bi­le la pre­vi­sio­ne del­la dra­sti­ca ridu­zio­ne dei mar­gi­ni di mano­vra del­le ammi­ni­stra­zio­ni comu­na­li nel­la pro­get­ta­zio­ne di per­cor­si cicla­bi­li nei cen­tri urbani. 

Appa­re chia­ro l’utilizzo del pote­re legi­sla­ti­vo per impor­re una visio­ne del­la mobi­li­tà che avreb­be avu­to dif­fi­col­tà ad impor­si nei rug­gen­ti anni del­la moto­riz­za­zio­ne di mas­sa. È un pec­ca­to, per­ché ci sono miglia­ia di real­tà che da anni stu­dia­no la mate­ria e avreb­be­ro pro­po­ste per por­ta­re l’Italia – alme­no – ai livel­li euro­pei per quan­to riguar­da la sicu­rez­za sul­le strade. 

Non è anco­ra trop­po tar­di, noi fare­mo il pos­si­bi­le per incen­ti­va­re que­sto processo.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.