In Colorado diminuisce il consumo di cannabis tra i più giovani

In Colorado, che nel 2014 ha consentito l’acquisto di determinati quantitativi di cannabis per chi ha più di 21 anni, la percentuale di giovani compresi tra i 12 e i 17 anni che hanno fatto uso di cannabis è diminuita, passando dal 20,81% del 2013/2014 al 18,35% del 2014/2015. Una diminuzione pari a 12 punti percentuali.

Il Washing­ton Post tor­na a riba­di­re gli effet­ti del­la lega­liz­za­zio­ne sul con­su­mo di can­na­bis da par­te dei mino­ren­ni, gra­zie a nuo­vi dati resi dispo­ni­bi­li dal Natio­nal Sur­vey on Drug Use and Health: in Colo­ra­do, che nel 2014 ha con­sen­ti­to l’acquisto di deter­mi­na­ti quan­ti­ta­ti­vi di can­na­bis per chi ha più di 21 anni, la per­cen­tua­le di gio­va­ni com­pre­si tra i 12 e i 17 anni che han­no fat­to uso di can­na­bis è dimi­nui­ta, pas­san­do dal 20,81% del 2013/2014 al 18,35% del 2014/2015. Una dimi­nu­zio­ne pari a 12 pun­ti per­cen­tua­li.

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«I dati fede­ra­li rila­scia­ti que­sta set­ti­ma­na — scri­ve il Washing­ton Post — sono la pri­ma chia­ra evi­den­za di una dimi­nu­zio­ne del­l’u­so di can­na­bis tra i tee­na­ger in Colo­ra­do, a segui­to del­la lega­liz­za­zio­ne». Dagli stes­si dati si evin­ce un aumen­to del con­su­mo per gli over 26 (da 16,8% a 19,9%), ma è da sot­to­li­nea­re come — scri­ve sem­pre WP — il con­su­mo di can­na­bis ven­ga gene­ral­men­te rite­nu­to più rischio­so per i gio­va­ni, sia per­ché il loro cer­vel­lo è anco­ra in fase di svi­lup­po, sia per­ché aumen­ta­no i rischi di svi­lup­pa­re dipen­den­ze e quin­di disa­gi men­ta­li a esse correlati.

This fede­ral data relea­sed this week is the fir­st clear evi­den­ce of a drop in teen mari­jua­na use in Colo­ra­do fol­lo­wing legalization.

«Il calo del con­su­mo di can­na­bis tra i gio­va­ni in Colo­ra­do potreb­be esse­re il rifles­so di cam­bia­men­ti col­le­ga­ti alla lega­liz­za­zio­ne, come la ridu­zio­ne del mer­ca­to nero. O potreb­be esse­re il rifles­so di un dif­fu­so trend cul­tu­ra­le, come una cre­scen­te disap­pro­va­zio­ne del con­su­mo gio­va­ni­le, o miglio­ri pro­gram­mi di pre­ven­zio­ni dal­l’a­bu­so di dro­ghe. E’ vero­si­mi­le che sia­no in gio­co una plu­ra­li­tà di fattori».

Si trat­ta del­la pri­ma “clear evi­den­ce”, ma segna­li impor­tan­ti c’e­ra­no già sta­ti e sono rac­con­tan­ti da Giu­sep­pe Civa­ti in “Can­na­bis. Dal proi­bi­zio­ni­smo alla lega­liz­za­zio­ne” (Fan­dan­go, 2016), citan­do due lavo­ri in mate­ria. Il pri­mo è un son­dag­gio del­la Washing­ton Uni­ver­si­ty School of Medi­ci­ne di St. Louis, con­dot­to su 216mila ado­le­scen­ti, il qua­le cer­ti­fi­ca che — stan­do anche al com­men­to rila­scia­to dal Dipar­ti­men­to per la Salu­te pub­bli­ca del Colo­ra­do — il con­su­mo di can­na­bis non è cre­sciu­to a segui­to del­la lega­liz­za­zio­ne (ma anzi, si nota un trend decre­scen­te). Il secon­do è il report com­ples­si­vo che lo sta­to del Colo­ra­do ha pub­bli­ca­to nel mar­zo del 2016, il qua­le, con­fer­man­do i dati sui con­su­mi dei mino­ren­ni, giun­ge alla con­clu­sio­ne che la lega­liz­za­zio­ne non vi ha dato alcun impul­so. Ora pos­sia­mo anda­re oltre, affer­man­do addi­rit­tu­ra la dimi­nu­zio­ne del con­su­mo tra i più gio­va­ni.

Un ulte­rio­re pro­va che la lega­liz­za­zio­ne, fat­ta desti­nan­do il rela­ti­vo get­ti­to fisca­le a misu­re di pre­ven­zio­ne, fa bene a tut­ti. Un ulte­rio­re ragio­ne per pre­fe­ri­re la #can­na­bi­sle­ga­le alla #can­na­bi­sma­fio­sa, anche a Natale.

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