E’ cominciato tutto tre mesi fa, con la campagna di raccolta firme promossa da Arezzo Possibile affinché il comune di Arezzo si costituisse parte civile nei futuri processi a carico degli amministratori di Banca Etruria.
Quattrocento firme che non potevano essere ignorate e che oggi trovano piena soddisfazione con il voto all’unanimità espresso dal Consiglio comunale di Arezzo col quale è stata approvata la delibera di iniziativa popolare.
Si tratta di un risultato storico per diversi motivi, il primo del quale è che si tratta della prima volta che una delibera di iniziativa popolare supera il vaglio tecnico ed arriva in Consiglio comunale ad Arezzo. Il secondo motivo è il metodo: non sempre tutto scivola, tra promesse non mantenute (Renzi annunciò addirittura la costituzione di una commissione di inchiesta) e ingiustizie. E non tutto scivola quando è la partecipazione a guidare i processi, quando sono i tanti (i deboli, i truffati, chi ha perso tutto e chi sta al loro fianco) a organizzarsi contro i potenti, i loro interessi, la loro spregiudicatezza. Con la costituzione a parte civile del comune di Arezzo i tanti avranno un alleato in più al proprio fianco.