Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e intensi in molte regioni d’Europa a causa dell’aumento delle temperature. Nella giornata di Lunedì, in Sardegna, è caduta la stessa quantità d’acqua che normalmente cadrebbe in sei mesi a Milano e in un anno in Sardegna. Questa sembrerebbe essere la causa principale del disastro che porta il nome di Cleopatra e che ha portato morti e distruzione in Sardegna. Il bilancio è tragico: 18 morti e 2700 sfollati. Mentre i danni non sono stati ancora calcolati.
Ma gli stessi geologi non attribuiscono solo al meteo la causa di questa situazione. È bene ricordare che in Italia la popolazione esposta a fenomeni franosi ammonta a 987.650 abitanti, mentre quella esposta alle alluvioni raggiunge 6.153.860. Come ricorda il Presidente del consiglio nazionale dei geologi Gian Vito Graziani, “l’urbanizzazione sfrenata ha eroso dal 1985 ad oggi ben 160 km di litorale. I numeri recentemente pubblicati nell’Annuario dei Dati ambientali 2012 dell’ISPRA parlano chiaro: se in Italia per oltre 50 anni si sono consumati in media 7 mq al secondo di suolo, oggi se ne consumano addirittura 8 mq al secondo. Significa che ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli e ogni anno una pari alla somma di quelle dei comuni di Milano e di Firenze”.
Da anni chiediamo a gran voce che si combatta lo spopolamento delle zone interne che tradotto significa abbandono delle campagne, e che si faccia più prevenzione. Ad un allevatore che voleva pulire un canale d’acqua vicino al suo terreno gli è stato risposto che non gli avrebbero dato il permesso in quanto in quel canale erano presenti piante protette. La più grande industria di questi tempi potrebbe essere la messa in sicurezza del territorio, garantendo il rispetto dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini.
Questo non è il momento delle polemiche, questo è il momento della fratellanza e della solidarietà, ognuno di noi può fare qualcosa (mi raccomando, rivolgersi alle istituzioni e a chi coordina il lavoro di aiuto): dare un letto ad uno sfollato, mandare viveri, spalare fango o fare animazione per i bambini. Piccoli gesti per essere grandi e non lasciare queste persone sfortunate sole.
“Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi
come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.”
Grazia Deledda