Covid: il Brasile non ce la fa più

2.255 mor­ti al gior­no nell’ultima set­ti­ma­na, 294.115 mor­ti dall’inizio del­la pan­de­mia, 25 del­le 27 uni­tà fede­ra­ti­ve con tera­pie inten­si­ve occu­pa­te sopra l’80%, 46% di acce­le­ra­zio­ne del­la cre­sci­ta dei casi, 40 cep­pi tro­va­ti: il siste­ma sani­ta­rio bra­si­lia­no, sia pub­bli­co che pri­va­to, è al col­las­so a cau­sa del Covid19.
A San Pao­lo, Sta­to che pos­sie­de la miglior strut­tu­ra sani­ta­ria del Pae­se, pri­ma del­la fine di mar­zo sono mor­te 135 per­so­ne in atte­sa di un posto let­to in tera­pia inten­si­va. Tra le vit­ti­me, un bam­bi­no di 3 anni e una gio­va­ne di 25. Nel­lo sta­to di Para­ná i nume­ri sono anco­ra più alti: vener­dì scor­so 500 mor­ti e altre 1.196 per­so­ne in atte­sa di un posto letto.
Un altro pro­ble­ma gra­ve dovu­to all’allarmante velo­ci­tà di dif­fu­sio­ne del coro­na­vi­rus è la man­can­za di ossi­ge­no e medi­ci­na­li per i rico­ve­ra­ti, in un pae­se anco­ra sen­za un Mini­stro del­la Salu­te, men­tre ini­zia­no a man­ca­re per­si­no i mate­ria­li per la pro­du­zio­ne di bare.
Un caos che non sem­bra inti­mi­di­re il Pre­si­den­te Jair Bol­so­na­ro, che con­ti­nua a mini­miz­za­re gli effet­ti del­la pan­de­mia, a sti­mo­la­re assem­bra­men­ti e ad attac­ca­re Sin­da­ci e Gover­na­to­ri che adot­ta­no misu­re di con­te­ni­men­to alla dif­fu­sio­ne del virus (abbia­mo rac­col­to e dif­fon­dia­mo l’ap­pel­lo di Lua­na Alves, Con­si­glie­ra Comu­na­le del PSOL a San Pao­lo).
L’at­teg­gia­men­to di Bol­so­na­ro è com­ple­ta­men­te irre­spon­sa­bi­le di fron­te a una cri­si gra­ve, che richie­de­reb­be uni­tà nazio­na­le per un pia­no di azio­ni basa­to sugli orien­ta­men­ti degli enti scien­ti­fi­ci mondiali.
Di fron­te a que­sta situa­zio­ne estre­ma, non basta­no nem­me­no gli appel­li dei ban­chie­ri e degli eco­no­mi­sti che pure ave­va­no soste­nu­to la can­di­da­tu­ra di Bol­so­na­ro: più di 100 han­no fir­ma­to una let­te­ra pre­sen­ta­ta al Gover­no, al Sena­to, alla Came­ra dei Depu­ta­ti e alla Cor­te Supre­ma in cui richie­do­no azio­ni più effet­ti­ve di con­te­ni­men­to del­la pan­de­mia e rit­mi più rapi­di nell’acquisto dei vac­ci­ni, e final­men­te ammet­to­no che il “dilem­ma tra sal­va­re vite e garan­ti­re il man­te­ni­men­to del­la popo­la­zio­ne” è fal­so, per­ché “non è ragio­ne­vo­le pen­sa­re che la ripre­sa dell’economia pos­sa avve­ni­re in una socie­tà fuo­ri controllo”.
Un appel­lo tar­di­vo, che in ogni caso ci augu­ria­mo pos­sa esse­re col­to. Alme­no questo.

Thais Boni­ni

Pos­si­bi­le Reg­gio Emi­lia — Comi­ta­to Mariel­le Franco

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