[vc_row][vc_column][vc_column_text]C’è un film di Francesco Ghiaccio che sarebbe utile vedessero tutti, quasi come un dovere civico. E’ struggente, poetico, drammatico, prezioso! Si chiama “Un posto sicuro” e racconta del difficile rapporto tra un padre e un figlio, che si ricostruisce mentre il giovane protagonista prende consapevolezza del dramma vissuto da suo padre e da un’intera collettività.
La storia scorre veloce a Casale Monferrato, intrecciandosi con una nuova storia d’amore e con una ricostruzione precisa e dettagliata della vicenda della fabbrica dell’Eternit e del prezzo altissimo pagato in termini di vite umane e di dolore, in cambio dell’ambitissimo “posto sicuro”… In fabbrica, appunto.
E’ un film dal quale non si torna indietro. Come non si torna indietro dal desiderio di lottare, quando si inizia a capire che non si tratta di un passato archiviato, ma di un presente che deve cambiare da subito, se vogliamo un futuro più sicuro. Oggi, assieme ad autorevoli ecologisti, abbiamo lanciato un’importante petizione perché venga ripristinato uno degli strumenti che ha dato i risultati più brillanti in termini di bonifica delle coperture in fibrocemento amianto, diffusissime sul nostro territorio.
Si tratta del riconoscimento di un extra-incentivo per chi bonifica coperture in fibrocemento amianto e contestualmente realizza impianti fotovoltaici. Il valore aggiunto è quello di eliminare un killer implacabile e silenzioso, aumentando la produzione di energia pulita e diffusa, consentendo di risparmiare sulle bollette. Un circolo virtuoso perfetto… Per il quale basta solo un piccolo innesco.
Non accetteremo un “costa troppo”, il prezzo pagato fino ad ora per non aver fatto quasi nulla è già incredibilmente alto e basterebbe intaccare il tesoretto che ogni anno lo Stato “investe” sulle fonti fossili. Facciamoci sentire.
Giuseppe Civati
Annalisa Corrado[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]