Dichiariamo emergenza climatica

Se non si muovono i governi, si muovano i cittadini. Oggi è venerdì. Rilanciamo la mobilitazione. E costringiamo il governo a rispondere. Perché il nostro futuro è in gioco, nei conti pubblici, nella credibilità del paese ma prima ancora per la sopravvivenza del genere umano.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Se non si muo­vo­no i gover­ni, si muo­va­no i cit­ta­di­ni. Oggi è vener­dì. Rilan­cia­mo la mobi­li­ta­zio­ne. E costrin­gia­mo il gover­no a rispon­de­re. Per­ché il nostro futu­ro è in gio­co, nei con­ti pub­bli­ci, nel­la cre­di­bi­li­tà del pae­se ma pri­ma anco­ra per la soprav­vi­ven­za del gene­re umano.

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Per­ché que­sta Aula

dichia­ri un’emergenza ambien­ta­le e cli­ma­ti­ca in segui­to alle sco­per­te del­l’I­PCC, secon­do le qua­li, per evi­ta­re un aumen­to del riscal­da­men­to glo­ba­le di più di 1,5°C entro il 2030, le emis­sio­ni glo­ba­li dovreb­be­ro dimi­nui­re del 45% rispet­to ai livel­li del 2010, rag­giun­gen­do le emis­sio­ni net­te a zero intor­no al 2050;

rico­no­sca l’impatto deva­stan­te che even­ti cli­ma­ti­ci estre­mi e insta­bi­li avran­no sul­la pro­du­zio­ne ali­men­ta­re, la dispo­ni­bi­li­tà d’acqua e la salu­te pub­bli­ca del­l’I­ta­lia, oltre ai dan­ni da allu­vio­ni e incendi;

pren­da atto che l’I­ta­lia — uno dei pae­si euro­pei più ric­chi di bio­di­ver­si­tà — sta al momen­to fal­len­do i suoi obiet­ti­vi di tute­la del­la bio­di­ver­si­tà, al momen­to seria­men­te minac­cia­ta e che, in alcu­ne sue par­ti, rischia di esse­re irri­me­dia­bil­men­te perduta;

chie­da al gover­no di dar­si obiet­ti­vi più ambi­zio­si e strin­gen­ti per rag­giun­ge­re le emis­sio­ni net­te zero entro il 2050, di dar­si obiet­ti­vi più ambi­zio­si e strin­gen­ti a bre­ve ter­mi­ne per l’introduzione e la dif­fu­sio­ne di ener­gie e tra­spor­ti rin­no­va­bi­li e a bas­se emis­sio­ni, oltre che per la tran­si­zio­ne ver­so moda­li­tà di fare agri­col­tu­ra, alle­va­men­to e pesca sostenibili;

chie­da al gover­no di agi­re pron­ta­men­te per coglie­re le oppor­tu­ni­tà eco­no­mi­che lega­te ai cosid­det­ti “lavo­ri ver­di” nel mon­do del­le rin­no­va­bi­li, limi­tan­do così i rischi per i lavo­ra­to­ri e le comu­ni­tà che al momen­to dipen­do­no da set­to­ri inten­si­va­men­te lega­ti elle ener­gie fossili;

chie­da al gover­no di pre­sen­ta­re alla discus­sio­ne par­la­men­ta­re, nei pros­si­mi sei mesi, pro­po­ste urgen­ti per restau­ra­re l’ambiente natu­ra­le del­l’I­ta­lia e dota­re il pae­se di un’economia cir­co­la­re a rifiu­ti zero;

e chie­da infi­ne al gover­no di appron­ta­re un pia­no per far fron­te con urgen­za all’e­mer­gen­za climatica.

Bea­tri­ce Brignone

Giu­sep­pe Civati

Anna­li­sa Corrado

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