“Uno spreco disumano. Solo così si può definire il mancato sbarco della Diciotti: il costo, secondo quanto riportato da Il Messaggero, è stato di 300mila euro. Salvini ha in pratica pagato con i soldi pubblici un suo atto di propaganda, che così si è rivelato scellerato politicamente, con i rivolti giudiziari che stiamo vedendo, ma anche uno spreco di risorse evitabile”.
È quanto scrive Possibile, in una nota, ricordando l’esposto alla Corte dei Conti presentato subito dopo il caso-Diciotti e curato nell’elaborazione giuridica dagli avvocati Alessandra Ballerini e Andrea Maestri. L’esposto, nel dettaglio, riguardava tre casi: l’accompagnamento dell’Aquarius a Valencia, il rinvio dello sbarco della Diciotti a Trapani e il secondo caso-Diciotti, a Catania.
“Con questa iniziativa — prosegue la nota di Possibile — avevamo l’intenzione di sollevare una questione politica perché riteniamo doveroso che i cittadini sappiano quanto costa la disumanità: insomma quanto viene speso per questi atti brutali e insensati. Sempre da fonti stampa sappiamo che arriveranno presto le cifre del caso-Aquarius, altro grande scempio avvenuto nei mesi scorsi. E sapremo il prezzo della disumanità, messo sul conto dei contribuenti. Perché è bene ribadire un concetto: il prolungato trattenimento a bordo di unità navali italiane, e il loro prolungato utilizzo ha avuto costi per lo Stato che sono fonte di responsabilità amministrativa, a carico delle autorità che hanno ordinato il trattenimento”.