[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1493751355332{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Nel giro di pochi mesi, dallo scorso dicembre a oggi, Giuliano Pisapia è passato dal sì al referendum costituzionale “perché altrimenti sarà come la Brexit” e dalla costruzione di un Campo progressista imperniato sull’alleanza strutturale con il Pd di Matteo Renzi alla presa d’atto, di fronte al rifiuto di Renzi stesso, alle dichiarazioni di stasera a Otto e mezzo, in cui parla di un centrosinistra alternativo con parole molto molto simili a quelle che useremmo noi, anzi a quelle che noi effettivamente usiamo, da un po’ di tempo: dalla “costituente sul territorio” alla necessità che sia non solo “una lista solo rappresentativa dei fuoriusciti del Pd”, ma che invece deve contenere anche “l’ambientalismo, il civismo”. Questa è una buona notizia, intanto.
Pisapia aggiunge che “non è accettabile un veto sulle persone”, riferendosi a quello espresso da Renzi su D’Alema e Bersani, perché “un veto è accettabile solo sulle cose da fare”, e di nuovo non potremmo essere più d’accordo, anzi, vale a maggior ragione proprio per lui e per le posizioni che ha sostenuto fin qui. Noi — e altri — abbiamo iniziato quel lavoro da tempo, e abbiamo intanto da dirgli che non è facile, non sarà facile: i danni fatti dalla fine di quel progetto che fu e che oggi è infranto, il centrosinistra a cui si riferisce, e l’insistenza di chi perpetua dell’equivoco continuando a parlare del Pd come forza imprescindibile, alleandocisi sui territori per contingenza se non per convenienza, fingendo di non vederne le contraddizioni più ampie, ha creato un popolo talmente deluso da preferire di rimanere senza casa e rifiutarne di nuove pur non volendo più abitare quella vecchia.
Ma, come dire, ogni persona conquistata alla causa è pur sempre una buona notizia, e in questo un Pisapia finalmente sulle nostre posizioni, le posizioni di chi quell’autonomia cerca di costruirla da tempo, è persino ottima, per questo lo aspettiamo ed estendiamo anche a lui l’invito che abbiamo pubblicato oggi a confrontarsi, a partire dalle prossime occasioni, appunto, costituenti, che certamente non mancheranno.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]