Diritto alla casa, un freno alla avidità dei privati

L’intenzione è quella di contrastare l’avidità di privati e società immobiliari, la speculazione edilizia, soprattutto nelle grandi città e prevenire il consumo di suolo. Il diritto all’abitazione è il diritto economico, sociale e culturale di ogni individuo ad un adeguato alloggio e riparo. È citato nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (art. 25) e rappresenta un tema cardine di giustizia sociale.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]I Ver­di tede­schi han­no avvia­to una rac­col­ta fir­me per una leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re, con la qua­le chie­de­re  l’espro­prio e la socia­liz­za­zio­ne di cir­ca 200.000 allog­gi ber­li­ne­si di pro­prie­tà di gran­di azien­de del set­to­re immo­bi­lia­re. Ma è pos­si­bi­le affer­ma­re il dirit­to alla casa sen­za la radi­ca­li­tà dell’esproprio, ben­sì sta­bi­len­do rego­le che ren­da­no con­ve­nien­te avvia­re in loca­zio­ne gli allog­gi ina­bi­ta­ti.

Attra­ver­so la leva del­la tas­sa­zio­ne, si sti­mo­la­no i pro­prie­ta­ri alla ces­sio­ne degli immo­bi­li in regi­me di affit­to con­cor­da­to ai rispet­ti­vi Comu­ni, i qua­li pro­ce­do­no alla redi­stri­bu­zio­ne degli immo­bi­li secon­do cri­te­ri cor­re­la­ti alla neces­si­tà e all’urgenza del­le situa­zio­ni abi­ta­ti­ve dei resi­den­ti. Asse­gnan­do case già esi­sten­ti e pen­sa­te per i pri­va­ti si evi­ta la ghet­tiz­za­zio­ne del­le fasce più debo­li che si veri­fi­ca ogni qual­vol­ta si pro­get­ta­no e rea­liz­za­no gran­di agglo­me­ra­ti di case popo­la­ri in aree peri­fe­ri­che del­le cit­tà, lon­ta­no dal cen­tro e dai palaz­zi del­le isti­tu­zio­ni. Un ade­gua­to regi­me di con­trol­lo deve scon­giu­ra­re che le case sia­no  inte­sta­te a “pre­sta­no­mi” per far­le risul­ta­re come pri­me case.

Per­ché?

L’intenzione è quel­la di con­tra­sta­re l’avidità di pri­va­ti e socie­tà immo­bi­lia­ri, la spe­cu­la­zio­ne edi­li­zia, soprat­tut­to nel­le gran­di cit­tà e pre­ve­ni­re il con­su­mo di suo­lo. Il dirit­to all’abitazione è il dirit­to eco­no­mi­co, socia­le e cul­tu­ra­le di ogni indi­vi­duo ad un ade­gua­to allog­gio e ripa­ro. È cita­to nel­la Dichia­ra­zio­ne uni­ver­sa­le dei dirit­ti dell’uomo (art. 25) e rap­pre­sen­ta un tema car­di­ne di giu­sti­zia socia­le.

Obiet­ti­vi

  • Garan­ti­re acces­so alla casa alle fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne (resi­den­te e non);
  • Con­tra­sta­re il con­su­mo di suo­lo limi­tan­do la costru­zio­ne di nuo­vi edifici.

Come?

Per chi pos­sie­de più case in gran­di cit­tà (socie­tà immo­bi­lia­ri e pri­va­ti cit­ta­di­ni), che non sono uti­liz­za­te a sco­po abi­ta­ti­vo da par­te dei pro­prie­ta­ri e/o risul­ta­no inu­ti­liz­za­te anche come case vacan­za e/o non ven­go­no affit­ta­te da più di 3 anni, si pre­ve­de quan­to segue:

  • Tas­sa­zio­ne sul­le uni­tà immo­bi­lia­ri suc­ces­si­ve alla secon­da (inclu­sa quel­la di resi­den­za) sul­la base impo­ni­bi­le dell’IMU con addi­zio­na­le pro­gres­si­va in base al nume­ro del­le case pos­se­du­te e agli anni di inu­ti­liz­zo del­le stes­se (ali­quo­te com­mi­su­ra­te in modo da sta­bi­li­re un equi­li­brio fra il nume­ro di uni­tà immo­bi­lia­ri mes­se a dispo­si­zio­ne e i mag­gio­ri costi dei Comuni).
  • Le case ven­go­no cedu­te al Comu­ne a cano­ne con­cor­da­to, in modo da ren­de­re la ces­sio­ne in loca­zio­ne con­ve­nien­te al pro­prie­ta­rio, che rice­ve incen­ti­vi rela­ti­vi a IMU e TASI. Il Comu­ne si fa cari­co del man­te­ni­men­to del­le spe­se ordi­na­rie rela­ti­ve all’abitazione, men­tre il pro­prie­ta­rio reste­rà respon­sa­bi­le del­le spe­se straordinarie.
  • Il Comu­ne dispor­rà del­le abi­ta­zio­ni per garan­ti­re dirit­to alla casa a tut­ti i richie­den­ti, che par­te­ci­pe­ran­no alle spe­se di loca­zio­ne pro­por­zio­nal­men­te alle pro­prie pos­si­bi­li­tà. I mag­gio­ri costi deri­van­ti da tali spe­se saran­no coper­te con i mag­gio­ri introi­ti deri­van­ti dal­la tas­sa­zio­ne come modi­fi­ca­ta ai pun­ti precedenti.
  • Gli immo­bi­li così dispo­sti sono asse­gna­ti secon­do i cri­te­ri pre­vi­sti per l’edilizia resi­den­zia­le pub­bli­ca e entra­no a far par­te del­la dispo­ni­bi­li­tà del­le agen­zie ter­ri­to­ria­li per la casa.

Con­se­guen­ze indirette:

  • Le risor­se recu­pe­ra­te dal­la sovra­tas­sa­zio­ne per chi rifiu­ta il pro­gram­ma ver­ran­no impie­ga­te prio­ri­ta­ria­men­te per soste­ne­re i costi di que­sta ini­zia­ti­va e — in secon­do luo­go —  rein­ve­sti­te in poli­ti­che socia­li sul dirit­to alla casa (e.g. ristrut­tu­ra­zio­ne di case popo­la­ri, incre­men­to del fon­do di dota­zio­ne per gli sgra­vi fisca­li di chi ade­ri­sce al pro­gram­ma, etc.);
  • Pos­si­bi­le ridu­zio­ne dell’inflazione del mer­ca­to immo­bi­lia­re anche sui prez­zi del­le case in ven­di­ta, nel bre­ve periodo.

Qual­cu­no potreb­be pen­sa­re ad una pro­vo­ca­zio­ne, ma que­sta è una pro­po­sta di sem­pli­ce buon sen­so: per ribal­ta­re il para­dig­ma occor­re rom­pe­re gli sche­mi ai qua­li sia­mo abi­tua­ti, a vol­te assuefatti.

Sol­tan­to con poli­ti­che basa­te sul­la redi­stri­bu­zio­ne del­la ric­chez­za esi­sten­te limi­te­re­mo i dan­ni del­lo sfrut­ta­men­to ambien­ta­le a favo­re di nuo­vi sen­tie­ri di svi­lup­po soste­ni­bi­le e giu­sti­zia socia­le, che andran­no a van­tag­gio di tut­ti, non sol­tan­to degli indi­vi­dui per cui que­sto prov­ve­di­men­to è sta­to pensato. 

Insie­me a que­sta pro­po­sta, con­di­vi­dia­mo e acco­glia­mo le richie­ste ai can­di­da­ti alle ele­zio­ni euro­pee da par­te dell’Unione Inqui­li­ni, in par­ti­co­la­re le seguen­ti istanze: 

  1. pre­ve­de­re con appo­si­to atto la impro­ce­di­bi­li­tà nei con­fron­ti di sfrat­ti e sgom­be­ri sen­za pas­sag­gio da casa a casa;
  2. rea­liz­za­re nel par­la­men­to euro­peo un inter­grup­po per il dirit­to alla casa;
  3. isti­tui­re fon­di strut­tu­ra­li ad hoc desti­na­ti a soste­ne­re pro­gram­mi prio­ri­ta­ria­men­te di recu­pe­ro e auto­re­cu­pe­ro di immo­bi­li pub­bli­ci e pri­va­ti oggi inu­ti­liz­za­ti, desti­na­ti a incre­men­ta­re in tut­ti i Pae­si del­l’U­nio­ne euro­pea l’of­fer­ta di allog­gi a cano­ne sociale.

Vero­ni­ca Gianfaldoni

Davi­de Sera­fin[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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