[vc_row][vc_column][vc_column_text]A ottobre 2018 abbiamo lanciato un questionario su Forlì e uno su Cesena per chiedere alle persone come vivono la città del presente e come immaginano quella del futuro. Il questionario toccava diversi ambiti, dai trasporti alla cultura, dall’ambiente al commercio, dalla partecipazione all’istruzione, ed era formato sia da domande aperte (come “cosa ti piace e non ti piace della città e perché?”) che da domande a risposta multipla.
Dai risultati ottenuti, sarebbero poi partite delle considerazioni per elaborare alcune proposte programmatiche in vista delle prossime elezioni amministrative.
I questionari si sono chiusi pochi giorni fa e sabato 9 febbraio presenteremo pubblicamente i risultati del questionario forlivese. Sarà interessante mostrare le tendenze degli acquisti attuali in città (centro commerciale, negozi di vicinato, centro storico, internet e app) e quelle immaginate tra cinque anni, vedere come a fronte di chi senta la necessità di maggiore sicurezza (anche tramite l’installazione di più telecamere) ci sia poi la grande maggioranza dei partecipanti al sondaggio che ha dichiarato di non aver mai subito nessun tipo di aggressione, anche solo verbale.
Nel corso dell’incontro, lanceremo anche una raccolta firme su 4 petizioni d’iniziativa popolare: una sarà sul sostegno ai negozi di vicinato, schiacciati da centri commerciali e e‑commerce ma anche presidio di socialità e vitalità urbana, una sui diritti dei lavoratori della gig economy, siano essi fattorini che chiunque riceva commissioni di lavoro tramite internet e app, una che chiederà di diventare una città senza plastica, lavorando sia su un approccio culturale e collettivo al tema, sia favorendo l’eliminazione delle plastiche innanzitutto nei luoghi pubblici, che stimolando il riciclo (anche tramite eco-compattatori che, in cambio, possano rilasciare buoni sconto per gli acquisti). L’ultima petizione riguarda invece la richiesta di fermare lo smembramento dell’Istituto professionale Ruffilli i cui studenti, secondo i piani, dovrebbero essere suddivisi all’interno di un liceo e due istituti tecnici.
Vogliamo provare a coinvolgere direttamente le persone nella vita collettiva, renderli parte di discussioni e scelte, senza aspettare che sia qualcuno ad agire per loro ma stimolando ciascuno e ciascuna ad occuparsi di un pezzettino di città, di noi tutti, del bene comune.
Luca Capacci e il Comitato Possibile Forlì-Cesena[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]