E come Eguaglianza

Porteremo nel progetto di Liberi e Uguali le storie, i volti, la dignità e le battaglie della comunità LGBTI perché siamo convinti che non ci sia più tempo da perdere per riconoscere stessi diritti e stesse possibilità

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Una socie­tà più inclu­si­va ha biso­gno di un nuo­vo “pat­to socia­le di cit­ta­di­nan­za” tra isti­tu­zio­ni e cit­ta­di­ni, che garan­ti­sca a tut­te le per­so­ne, non più discri­mi­na­te o di “serie b” ma con ugua­li dirit­ti, tute­le e liber­tà, e tito­la­ri del­la pie­na oppor­tu­ni­tà, di con­cor­re­re, come comu­ni­tà, allo svi­lup­po del nostro Paese.

Por­te­re­mo nel pro­get­to di Libe­ri e Ugua­li le sto­rie, i vol­ti, la digni­tà e le bat­ta­glie del­la comu­ni­tà LGBTI per­ché sia­mo con­vin­ti che non ci sia più tem­po da per­de­re per rico­no­sce­re stes­si dirit­ti e stes­se pos­si­bi­li­tà a tut­te le cit­ta­di­ne ed i cit­ta­di­ni del­la nostra Repub­bli­ca sen­za alcu­na discri­mi­na­zio­ne. Met­ten­do al cen­tro la loro impor­tan­za per la pie­na rea­liz­za­zio­ne del­la per­so­na uma­na per supe­ra­re la con­ce­zio­ne, pur­trop­po dif­fu­sa, che i dirit­ti sia­no con­ces­sio­ni: i dirit­ti o sono di tut­ti e per tut­ti oppu­re sono pri­vi­le­gi.

Pie­na ugua­glian­za dei lega­mi affet­ti­vi e fami­lia­ri, una sfi­da cul­tu­ra­le e poli­ti­ca per l’educazione di gene­re e alle dif­fe­ren­ze, una bat­ta­glia per la pre­ven­zio­ne del­le malat­tie ses­sual­men­te tra­smis­si­bi­li, la costi­tu­zio­ne di un’Agen­zia nazio­na­le anti­di­scri­mi­na­to­ria, auto­no­ma dal­la poli­ti­ca e con pie­ni pote­ri, l’impegno a costi­tui­re un gover­no con la pre­sen­za di un Mini­ste­ro di Pari­tà. E tan­to altro ancora.

Met­te­re­mo al cen­tro del pro­get­to poli­ti­co di Libe­ri E Ugua­li le per­so­ne. Par­ti­re­mo dal­le per­so­ne in tran­si­zio­ne, per trop­pi anni igno­ra­te dal­le nar­ra­zio­ni poli­ti­che e abban­do­na­te ai mar­gi­ni del­la società.

Per loro e ogni cit­ta­di­na e cit­ta­di­no, por­te­re­mo avan­ti una bat­ta­glia per la liber­tà, i dirit­ti e l’autodeterminazione.

Sare­mo fem­mi­ni­ste e fem­mi­ni­sti per­ché il fem­mi­ni­smo è un valo­re irri­nun­cia­bi­le e ogni gior­no ci impe­gne­re­mo a ripen­sa­re le rela­zio­ni tra i gene­ri, tut­ti i gene­ri, com­pre­si quel­li non bina­ri, per l’affermazione del­la pie­na parità.

Lot­te­re­mo per la liber­tà, di esse­re e di sce­glie­re, per rom­pe­re le cate­ne di una socie­tà dove anco­ra trop­po spes­so sono gli altri a deci­de­re del­le nostre esi­sten­ze. Come per il fine vita e il fat­to che non sia­mo anco­ra tito­la­ri del dirit­to a vive­re e mori­re con digni­tà. L’impegno per la liber­tà è una pro­mes­sa che abbia­mo fat­to in par­ti­co­la­re a Max Fanel­li, il nostro pri­mo tes­se­ra­to, che por­te­re­mo avan­ti con pas­sio­ne, con­vin­zio­ne e determinazione.

Voglia­mo scri­ve­re una pagi­na col­let­ti­va del­la nostra sto­ria poli­ti­ca sen­za lascia­re indie­tro alcu­na voce, alcu­na sto­ria, alcu­na sen­si­bi­li­tà; voglia­mo scri­ve­re un pro­get­to per dare una nuo­va spe­ran­za a que­sto Pae­se. Una spe­ran­za capa­ce di ren­der­ci tut­te e tut­ti libe­re, libe­ri ma soprat­tut­to uguali.

E come Egua­glian­za ma anche come Ecco­mi. Ci sono anche io.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.