E così avremo una persona che proteggerà «lo stile di vita europeo»

E difendere da chi? Ma ovviamente da popolazioni non-europee: migranti, africani e asiatici, in definitiva. Ancor peggio se musulmani. Perché è una cultura bianca e cristiana, quella da difendere dal rischio del "meticciato".

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Un «com­mis­sa­rio per la Pro­te­zio­ne del­lo sti­le di vita euro­peo». E’ que­sta la gran­de novi­tà nel­la com­po­si­zio­ne del­la nuo­va Com­mis­sio­ne euro­pea gui­da­ta da Ursu­la von der Leyen. Il nuo­vo inca­ri­co sarà rico­per­to dal gre­co Mar­ga­ri­tis Schi­nas, nel­la scor­sa legi­sla­tu­ra por­ta­vo­ce del pre­si­den­te Jean-Clau­de Junc­ker e in pre­ce­den­za par­la­men­ta­re euro­peo elet­to con il par­ti­to con­ser­va­to­re gre­co Nea Demo­kra­tia.

Le nuo­ve dele­ghe han­no da subi­to susci­ta­to curio­si­tà e mol­ti dub­bi. La «pro­te­zio­ne del­lo sti­le di vita euro­peo», infat­ti, non può che ripor­ta­re auto­ma­ti­ca­men­te a un lin­guag­gio e a una costru­zio­ne ideo­lo­gi­ca secon­do il qua­le ci sareb­be una cul­tu­ra da difen­de­re, all’in­ter­no di un deter­mi­na­to ter­ri­to­rio e, quin­di, dei con­fi­ni da difen­de­re. E difen­de­re da chi? Ma ovvia­men­te da popo­la­zio­ni non-euro­pee: migran­ti, afri­ca­ni e asia­ti­ci, in defi­ni­ti­va. Ancor peg­gio se musul­ma­ni. Per­ché è una cul­tu­ra bian­ca e cri­stia­na, quel­la da difen­de­re dal rischio del “metic­cia­to”.

Una costru­zio­ne ideo­lo­gi­ca che è sta­ta di fat­to con­fer­ma­ta dal­lo stes­so Schi­nas che, dopo aver evi­ta­to di rispon­de­re a doman­de sul­l’ar­go­men­to, ha pub­bli­ca­to su Twit­ter una car­to­li­na con la qua­le si impe­gna a difen­de­re meglio «la nostra cit­ta­di­nan­za e i nostri con­fi­ni», oltre che a «moder­niz­za­re il nostro siste­ma d’a­si­lo».

Tut­to tor­na, tut­to con­du­ce alla dife­sa dei con­fi­ni dal­l’ar­ri­vo di per­so­ne migran­ti, l’e­sat­to oppo­sto di quel­la che dovreb­be esse­re una cul­tu­ra euro­pea che met­ta al cen­tro del pro­prio agi­re la tute­la dei dirit­ti uma­ni, la pace e la con­vi­ven­za, e cioè i pre­sup­po­sti sui qua­li è sta­ta fon­da­ta l’Unione.

Ecco per­ché quel­la di Schi­nas è una nomi­na che non fa ben spe­ra­re, alla luce degli enor­mi fal­li­men­ti che i pae­si del­l’U­nio­ne han­no pro­dot­to nel­l’af­fron­ta­re i recen­ti flus­si migra­to­ri, tan­to nel garan­ti­re dirit­ti uma­ni fon­da­men­ta­li quan­to nel con­ce­pi­re un siste­ma di equa con­di­vi­sio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà. Ed è una nomi­na che non fa ben spe­ra­re a pre­scin­de­re dal­la per­so­na quan­to — fat­ti­spe­cie ancor più pre­oc­cu­pan­te — dal­le dele­ghe, dal­l’i­dea di fon­do che un non ben defi­ni­to “sti­le di vita euro­peo” sia minac­cia­to da per­so­ne che sareb­be meglio respin­ge­re.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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