Eh no, Giorgetti: i medici di base non sono affatto superati

La carenza di medici è già palese e si vede nei tanti concorsi che vanno deserti e nelle chiamate a gettone. Ma se mancheranno medici, e mancheranno sempre di più, non c’è di che gioire e non sarà internet a sorreggere in nostro Sistema Sanitario Nazionale: a farne le spese saranno i cittadini, i pazienti e gli operatori sanitari stessi. 

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“Nei pros­si­mi 5 anni man­che­ran­no 45 mila medi­ci di base, ma chi va più dal medi­co di base, sen­za offe­sa per i pro­fes­sio­ni­sti qui pre­sen­ti? Nel mio pic­co­lo pae­se van­no a far­si fare la ricet­ta medi­ca, ma chi ha alme­no 50 anni va su Inter­net e cer­ca lo spe­cia­li­sta. Il mon­do in cui ci si fida­va del medi­co è finito”. 

A dir­lo è sta­to Gian­car­lo Gior­get­ti, Sot­to­se­gre­ta­rio alla Pre­si­den­za del Con­si­glio dei Mini­stri del Gover­no gial­lo-ver­de, dal pal­co del Mee­ting di Rimi­ni di Comu­nio­ne e Libe­ra­zio­ne, in rispo­sta a Rober­to Spe­ran­za. Gior­get­ti ha sca­te­na­to l’imme­dia­ta rispo­sta anche del Segre­ta­rio Gene­ra­le del­la Fede­ra­zio­ne Nazio­na­le dei Medi­ci di Medi­ci­na Gene­ra­le (Fim­mg), che ha defi­ni­to quel­la rac­con­ta­ta da Gior­get­ti come una “real­tà paral­le­la”.

Il discor­so del Sot­to­se­gre­ta­rio toc­ca sicu­ra­men­te una serie di pun­ti “cal­di” del­la sani­tà ita­lia­na, anche se chi ne ha par­la­to non ha col­to mini­ma­men­te il noc­cio­lo del pro­ble­ma, pro­ble­ma che è in pri­mis pro­prio quel­lo dei 45.000 medi­ci in meno nei pros­si­mi 5 anni, tra Medi­ci di Medi­ci­na Gene­ra­le e Spe­cia­li­sti (Anaao sti­ma tra il 2018 e il 2025 qual­co­sa come 52.500 pen­sio­na­men­ti tra gli spe­cia­li­sti, la metà degli attuali). 

La caren­za di medi­ci è già pale­se e si vede nei tan­ti con­cor­si che van­no deser­ti e nel­le chia­ma­te a get­to­ne. Ma se man­che­ran­no medi­ci, e man­che­ran­no sem­pre di più, non c’è di che gioi­re e non sarà inter­net a sor­reg­ge­re in nostro Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le: a far­ne le spe­se saran­no i cit­ta­di­ni, i pazien­ti e gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri stessi. 

Il gap che si è crea­to tra pen­sio­na­men­ti e assun­zio­ni non sarà faci­le da col­ma­re, anda­va col­ma­to pre­ven­ti­va­men­te, con una seria pro­gram­ma­zio­ne in ter­mi­ni di for­ma­zio­ne di Medi­ci Spe­cia­li­sti e Medi­ci di Medi­ci­na Gene­ra­le. Non ser­ve a nul­la aumen­ta­re il nume­ro degli ammes­si a Medi­ci­na e Chi­rur­gia per­chè l’imbuto è dopo, è nel­le bor­se di spe­cia­liz­za­zio­ne stan­zia­te, in quel­le per­se e mai recuperate. 

Quin­di, caro Sot­to­se­gre­ta­rio, i suoi com­pae­sa­ni for­se cer­che­ran­no lo spe­cia­li­sta su inter­net, bypas­san­do il nodo fon­da­men­ta­le del medi­co di base, ma tra un po’ non tro­ve­ran­no nean­che più lo spe­cia­li­sta. 

Non è vero nean­che quel­lo che Gior­get­ti dice riguar­do i Medi­ci di Medi­ci­na Gene­ra­le, che giu­sta­men­te gli rim­pro­ve­ra­no di par­la­re di un’altra realtà. 

Secon­do i dati Istat del “rap­por­to sul­le con­di­zio­ni di salu­te e ricor­so ai ser­vi­zi sani­ta­ri in Ita­lia e Unio­ne Europea”nel 2015 il 74,9% dei cit­ta­di­ni ita­lia­ni con più di 15 anni ha fat­to ricor­so, alme­no una vol­ta in un anno, al Medi­co di Medi­ci­na Gene­ra­le, dato in linea con il trend euro­peo del 75,2%. Con­si­de­ran­do la popo­la­zio­ne over 75 il dato aumen­ta al 93,6%.

I MMG ita­lia­ni han­no 1.197 assi­sti­ti a testa in media e, come in altri set­to­ri del­la medi­ci­na, sono pro­fes­sio­ni­sti con una cer­ta anzia­ni­tà di ser­vi­zio e dun­que più vici­ni al pensionamento. 

Ma il Medi­co di Medi­ci­na Gene­ra­le è dav­ve­ro solo un pro­dut­to­re di ricet­te? pre­scri­ve e dele­ga solo allo spe­cia­li­sta? Cer­to che no. Il ruo­lo del “medi­co di base” è estre­ma­men­te impor­tan­te all’interno del nostro SSN: è il prin­ci­pa­le rife­ri­men­to per i pazien­ti, o alme­no dovreb­be esserlo. 

È un rap­por­to di fidu­cia che per mol­tis­si­mi esi­ste anco­ra, che per mol­ti va sicu­ra­men­te recu­pe­ra­to e rin­for­za­to per un’alleanza tera­peu­ti­ca effi­ca­ce; il pater­na­li­smo medi­co, a cui pro­ba­bil­men­te Gior­get­ti pen­sa, ha visto la sua fine ormai anni fa. 

Il Medi­co di Medi­ci­na Gene­ra­le, insie­me al Pedia­tra di libe­ra scel­ta, è pro­prio colui che, a livel­lo dell’Assistenza Distret­tua­le, valu­ta e e rego­la l’accesso agli altri ser­vi­zi offer­ti dal SSN rispet­to ai rea­li biso­gni del cit­ta­di­no, a dispet­to del­le ricer­che su inter­net e al ricor­so agli spe­cia­li­sti pri­va­ti per visi­te spes­so inutili. 

Il medi­co è dun­que un pro­ta­go­ni­sta dell’assistenza ter­ri­to­ria­le fat­ta di strut­tu­re, di ser­vi­zi, tra cui l’assistenza domi­ci­lia­re inte­gra­ta, le strut­tu­re resi­den­zia­li o semi­re­si­den­zia­li, e di per­so­na­le appunto. 

A livel­lo di assi­sten­za domi­ci­lia­re, il Medi­co di Medi­ci­na Gene­ra­le è la figu­ra intor­no alla qua­le ruo­ta­no tut­te le altre: infer­mie­ri, fisio­te­ra­pi­sti, assi­sten­ti sociali…

In una socie­tà che invec­chia, come la nostra, la medi­ci­na ter­ri­to­ria­le e l’assistenza domi­ci­lia­re in par­ti­co­la­re (pre­sa in cari­co mul­ti­di­sci­pli­na­re del pazien­te) sono un ser­vi­zio fon­da­men­ta­le per poter assi­cu­ra­re anche a casa del pazien­te pre­sta­zio­ni di medi­ci­na gene­ra­le, spe­cia­li­sti­ca, infer­mie­ri­sti­ca, riabilitativa. 

I com­pae­sa­ni di Gior­get­ti van­no da spe­cia­li­sti pri­va­ti per tro­va­re rispo­ste, arric­chen­do­ne le tasche, e for­se lo sco­po del discor­so era pro­prio l’ennesimo endor­se­ment alla sani­tà pri­va­ta; di con­tro, mol­to spes­so, i cit­ta­di­ni si rivol­go­no inve­ce al siste­ma dell’emergenza-urgenza per tro­va­re rapi­de rispo­ste. Bypas­sa­re il Medi­co di Medi­ci­na Gene­ra­le e non tro­va­re rispo­ste nel­la medi­ci­na ter­ri­to­ria­le (o non cer­car­le) vuol dire anche affol­la­re i Pron­to Soc­cor­so con acces­si mol­to spes­so impro­pri, ral­len­ta­re il siste­ma del­le urgen­ze, sovrac­ca­ri­ca­re gli Ospe­da­li che dovreb­be­ro inve­ce lavo­ra­re su alta inten­si­tà di cura. 

La medi­ci­na ter­ri­to­ria­le va imple­men­ta­ta, non sia­mo cer­to feli­ci se andran­no in pen­sio­ne così tan­ti MMG per­chè sono il ful­cro pro­prio di que­sta e la base del nostro SSN: ci voglio­no inve­sti­men­ti sul ter­ri­to­rio per poter smal­ti­re le liste d’attesa, per­ché le strut­tu­re resi­den­zia­li non sia­no ormai qua­si solo appan­nag­gio del pri­va­to con­ven­zio­na­to e con liste trop­po lun­ghe per una popo­la­zio­ne anzia­na come la nostra. 

Dob­bia­mo finan­zia­re il SSN e la for­ma­zio­ne di spe­cia­li­sti e MMG, non il pri­va­to come si sta cer­can­do ormai di fare da anni, non capen­do che la nostra sani­tà è quan­to di più pre­zio­so abbiamo. 

Fosca Ben­ne[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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