[vc_row][vc_column][vc_column_text]Un grande sollievo.
Come abbiamo scritto dal primo giorno, quella delle regionali in Emilia-Romagna era una sfida che aveva assunto dimensioni molto più ampie dei suoi confini, che metteva in discussione non solo un modello ma l’esistenza stessa di un’alternativa all’avanzata della destra nel Paese.
Mi unisco quindi volentieri ai festeggiamenti per lo scampato pericolo, e per la scelta di Possibile di star dentro a un fronte unito, in un’occasione in cui le divisioni non le avrebbe capite nessuno, e i risultati delle liste di sinistra che hanno scelto di correre da sole lo dimostrano.
Fatta l’Emilia-Romagna, ora bisogna fare l’Italia, per usare una parafrasi, e da questo punto di vista torno ad auspicare — ancora — che si inizi a ragionare su uno schema che sia ugualmente inclusivo e vincente in tutto il Paese, ma che al momento è tutto da immaginare.
In ultimo, ma non ultimo, il mio ringraziamento personale e come Segretaria di Possibile va a Ilaria Bonaccorsi. A Bologna abbiamo potuto sostenere una candidata di eccezionale qualità e valore, a cui va infinita gratitudine. Si è messa in gioco in una terra che l’ha adottata solo da pochi mesi e chi l’ha conosciuta in queste poche settimane di campagna ne è rimasto conquistato, così come lo siamo stati noi sin da quando l’abbiamo incontrata. Non è che l’inizio.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]