Euro costante, TAV volatile

Oggi il sena­to­re Ste­fa­no Espo­si­to, uno dei più acce­si soste­ni­to­ri del­la costru­zio­ne del­la Tav tra Tori­no e Lio­ne, ha dira­ma­to una nota in cui dice di esse­re pron­to a pre­sen­ta­re in Aula una mozio­ne per l’interruzione dei lavo­ri di costru­zio­ne del­la trat­ta ita­lia­na dell’alta velo­ci­tà ferroviaria.
Que­sto per­ché, come pub­bli­ca­to su Il Sole 24 Ore vener­dì scor­so, le pre­vi­sio­ni dei costi di costru­zio­ne a cari­co dell’Italia pas­se­reb­be­ro da 2,9 mld di euro in die­ci anni (il 57% cir­ca del tota­le) a 6,9, a cui van­no aggiun­ti ulte­rio­ri costi di pro­get­ta­zio­ne che por­te­reb­be­ro ad un tota­le di 7,8 mld cir­ca. Que­sta discre­pan­za pare si potes­se impu­ta­re al diver­so tipo di cal­co­lo effet­tua­to dal­la Fran­cia e dall’Italia. I fran­ce­si infat­ti han­no sem­pre quan­ti­fi­ca­to il costo dell’opera uti­liz­zan­do gli euro “costan­ti”, cioè al net­to dell’inflazione, men­tre in Ita­lia i valo­ri sono espres­si in euro cor­ren­ti, aggior­na­ti cioè ai prez­zi attua­li. Espo­si­to inve­ce oggi cita un accor­do tra Rfi e il mini­ste­ro dei Tra­spor­ti, di cui nes­su­no sa nul­la. L’ultima paro­la sui costi spet­te­rà al Cipe, che entro la fine del 2014 dovreb­be defi­ni­re i costi defi­ni­ti­vi a cari­co di Fran­cia e Italia.
Que­sta vicen­da è solo l’ultimo capi­to­lo di una sto­ria ric­ca di col­pi di sce­na e che, negli ulti­mi due anni (cioè da quan­do il gover­no Mon­ti appro­vò la cosid­det­ta solu­zio­ne “low cost”) ha visto la poli­ti­ca fare diver­si signi­fi­ca­ti­vi pas­si indie­tro. L’ultimo, in ordi­ne di tem­po, lo ha fat­to l’europarlamentare Cra­mer, pre­si­den­te del­la com­mis­sio­ne tra­spor­ti dell’Unione Euro­pea, che a due set­ti­ma­ne fa ha dichia­ra­to pub­bli­ca­men­te che la Tori­no-Lio­ne “non è anco­ra ogget­to di un accor­do di finan­zia­men­to e che in ogni caso non potrà esse­re deci­so che dopo un’analisi com­pa­ra­ti­va tra dif­fe­ren­ti pro­get­ti, che ver­ran­no pro­po­sti entro la fine di feb­bra­io 2015”, aggiun­gen­do che pri­ma del­la linea ad alta velo­ci­tà tra Ita­lia e Fran­cia, ci sareb­be­ro altre gran­di ope­re da finan­zia­re, come il col­le­ga­men­to tra Geno­va e Rot­ter­dam, che fa par­te del­le diret­tri­ci Nord-Sud.
Insom­ma, tut­ti i dub­bi sol­le­va­ti in que­sti anni dagli ammi­ni­stra­to­ri e dagli abi­tan­ti del­la Val­su­sa cir­ca l’u­ti­li­tà del­l’o­pe­ra e la sua fat­ti­bi­li­tà eco­no­mi­ca pare stia­no diven­tan­do sem­pre più pre­sen­ti nell’agenda poli­ti­ca ita­lia­na ed europea.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Possibile sostiene Coopla Green. Fallo anche tu.

Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rinnovabili.

Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo.