Fabrizio Pellegrini è uscito dal carcere e si trova ora agli arresti domiciliari. Per noi di Possibile è stata una grande battaglia di civiltà che abbiamo sostenuto con forza in tutte le sedi, fino all’interrogazione al ministro della Giustizia Orlando che ha portato a questo risultato.
La questione della cannabis terapeutica è di fondamentale importanza e per noi non si esaurisce qui: per questo continueremo la battaglia in parlamento sulla legge per la legalizzazione della cannabis e continueremo a chiedere al Ministro Orlando di promuovere una riforma del Codice penale che consenta alle persone affette da patologie che necessitano di cure palliative, come quelle che richiedono l’uso della cannabis e dei suoi derivati, di non dover incorrere in denunce e pene detentive. Le iniziative prese per Fabrizio Pellegrini sono un esempio, ma non possono bastare. Bisogna pensare a una normativa urgente che chiarisca con certezza a tutti il fatto che l’autoproduzione di cannabis per «uso personale medico» non integra ipotesi di reato, in attesa che l’Italia si doti di una legge adatta.
Giuseppe Civati, Andrea Maestri