[vc_row][vc_column][vc_column_text]Promettere l’azzeramento degli sbarchi significa mentire agli elettori.
In campagna elettorale è consuetudine per partiti e candidati abbondare in promesse difficili da mantenere, ma in genere si preferisce evitare di pronunciarne di platealmente impossibili da realizzare. Non è stato così però con il programma del Movimento 5 Stelle sull’immigrazione, che si presenta del tutto irrealistico e, similmente a quello della Lega di Salvini, si risolve in dichiarazioni che sono musica per le orecchie di razzisti e xenofobi, ma che sono parimenti infondate.
Il Movimento 5 Stelle promette di puntare all’azzeramento degli sbarchi e nel suo programma sull’immigrazione spiega così come pensa di giungere al risultato:
Il MoVimento 5 Stelle s’impegnerà per affermare vie legali e sicure di accesso all’Europa.
Chiediamo che la valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale
nelle ambasciate e nei consolati nei Paesi di origine o di transito o nelle delegazioni dell’Unione
europea presso i Paesi terzi, con il supporto delle Agenzie europee preposte.
L’idea non è nuova, ma può dare sollievo solo a quei migranti che abbiano appunto diritto a qualche forma di protezione, perché resta esclusa una parte importante del flusso migratorio attraverso il Mediterraneo. Per abbattere questo flusso il Movimento 5 Stelle punta sul «aiutiamoli a casa loro», declinato così:
Per Il MoVimento 5 Stelle bisogna dare priorità al finanziamento trasparente di tanti piccoli
programmi di sostegno allo sviluppo rurale, all’agricoltura sostenibile e alla sicurezza
alimentare, all’ istruzione e alla formazione professionale per attività artigianali, di contrasto
alle emergenze sanitarie. I fondi destinati alla cooperazione internazionale allo sviluppo
rappresentano un investimento da utilizzare al meglio al fine di eradicare le cause profonde
delle migrazioni.
Se qualcuno pensa davvero che gli spiccioli della cooperazione italiana o la formazione di artigiani possano avere un impatto tanto significativo da azzerare i flussi migratori sull’economia di un continente che vive una fase storica nella quale decine di milioni d’africani si stanno inurbando ogni anno, a ruota di uno sviluppo economico e culturale che comunque c’è e procede inesorabile, è perché ha una conoscenza relativa e aneddotica dell’Africa. O semplicemente perché ha limitato il suo impegno alla costruzione di un programma che suoni bene all’elettore di riferimento, senza preoccuparsi d’altro, men che meno dell’efficacia reale della proposta.
«Sbarchi zero» è chiaramente un risultato al di là del possibile e chi lo promette sa benissimo che non ha nessuna speranza di raggiungerlo, esattamente come chi promette deportazioni di massa e rimpatri forzati veloci e risolutivi, non si può fare. Promettere sbarchi zero significa prendere in giro gli elettori perché l’attuale sistema di norme nazionali e internazionali impedisce (e ci mancherebbe altro) di affondare le imbarcazioni cariche di migranti, ma semmai impone di soccorrerle. Uno stato di fatto e di diritto che non può essere cambiato dal M5S, dalla Lega o da qualche altro partito o coalizione di partiti italiani: gli elettori farebbero bene a tenerlo a mente.
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