Fare la cosa giusta significa difendere chi non ha voce: Intervento di Gianmarco Capogna al Congresso di Europa Verde Lazio

È un ono­re per me por­ta­re il salu­to di Pos­si­bi­le a que­sto impor­tan­te con­gres­so di Euro­pa Ver­de Lazio. Sia­mo qui oggi non solo per riaf­fer­ma­re un’a­mi­ci­zia poli­ti­ca, ma per riba­di­re un impe­gno comu­ne, con­cre­to e neces­sa­rio per il futu­ro del­la nostra regione.

Vivia­mo in un tem­po segna­to da cri­si ambien­ta­li, socia­li ed eco­no­mi­che che col­pi­sco­no in modo spro­por­zio­na­to le fasce più vul­ne­ra­bi­li del­la popo­la­zio­ne. La Regio­ne Lazio, sot­to la gui­da del­la giun­ta Roc­ca, si sta dimo­stran­do inca­pa­ce di affron­ta­re que­ste sfi­de con la visio­ne e la deter­mi­na­zio­ne neces­sa­rie. Anzi, assi­stia­mo a un con­ti­nuo arre­tra­men­to su temi cru­cia­li come la tute­la del­la salu­te, la mobi­li­tà soste­ni­bi­le, l’accesso ai dirit­ti e la par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca. Noi non pos­sia­mo per­met­te­re che que­sto acca­da nell’indifferenza.

Voglia­mo par­ti­re pro­prio da qui, dal nostro impe­gno per una sani­tà pub­bli­ca acces­si­bi­le e di qua­li­tà. La Regio­ne Lazio sof­fre da anni di un impo­ve­ri­men­to del­le strut­tu­re sani­ta­rie ter­ri­to­ria­li, con liste d’attesa infi­ni­te e il con­ti­nuo depo­ten­zia­men­to del­la medi­ci­na di pros­si­mi­tà. La destra con­ti­nua a favo­ri­re il pri­va­to a sca­pi­to del ser­vi­zio pub­bli­co, aumen­tan­do le disu­gua­glian­ze nell’accesso alle cure. Dob­bia­mo ribal­ta­re que­sta ten­den­za e riaf­fer­ma­re il prin­ci­pio che la salu­te è un dirit­to, non un privilegio.

Ma la salu­te non si difen­de solo nel­le cor­sie degli ospe­da­li: si tute­la nel­le cit­tà, nei quar­tie­ri, nel­le case del­le per­so­ne. L’inquinamento atmo­sfe­ri­co, il con­su­mo di suo­lo incon­trol­la­to, l’assenza di un pia­no serio per la mobi­li­tà soste­ni­bi­le sono ele­men­ti che inci­do­no diret­ta­men­te sul­la qua­li­tà del­la vita e sul­la salu­te pub­bli­ca. Inve­ce di inve­sti­re su tra­spor­to pub­bli­co effi­cien­te e acces­si­bi­le, vedia­mo un siste­ma fer­ro­via­rio regio­na­le sem­pre più in dif­fi­col­tà, con tagli al ser­vi­zio e infra­strut­tu­re obso­le­te. Dob­bia­mo met­te­re al cen­tro del dibat­ti­to un pia­no regio­na­le per la mobi­li­tà soste­ni­bi­le, che garan­ti­sca col­le­ga­men­ti effi­cien­ti e a bas­se emis­sio­ni, ridu­cen­do la dipen­den­za dall’auto privata.

Non pos­sia­mo par­la­re di futu­ro sen­za par­la­re di gio­va­ni. Sia­mo la regio­ne del­la pre­ca­rie­tà dif­fu­sa, dei tiro­ci­ni gra­tui­ti, del­l’ac­ces­so nega­to al dirit­to allo stu­dio, di una for­ma­zio­ne spes­so scol­le­ga­ta dal mon­do del lavo­ro. Ser­vo­no poli­ti­che atti­ve per garan­ti­re a chi stu­dia e lavo­ra qui di poter costrui­re il pro­prio futu­ro con digni­tà. Ma non solo: voglia­mo una regio­ne che dia spa­zi di par­te­ci­pa­zio­ne rea­le ai gio­va­ni, non solo come desti­na­ta­ri di poli­ti­che deci­se altro­ve, ma come pro­ta­go­ni­stə di un cam­bia­men­to vero. Per que­sto dob­bia­mo raf­for­za­re la par­te­ci­pa­zio­ne poli­ti­ca e isti­tu­zio­na­le a livel­lo pro­vin­cia­le e ter­ri­to­ria­le, crean­do stru­men­ti con­cre­ti affin­ché le nuo­ve gene­ra­zio­ni pos­sa­no inci­de­re sul­le deci­sio­ni che riguar­da­no il loro futuro.

La pover­tà è un tema di cui si par­la sem­pre meno, come se fos­se scom­par­sa, ma la real­tà è ben diver­sa. Nel­le gran­di cit­tà come nel­le pro­vin­ce, sem­pre più per­so­ne sono costret­te a vive­re in con­di­zio­ni di pre­ca­rie­tà eco­no­mi­ca, sen­za acces­so a ser­vi­zi essen­zia­li, con sala­ri insuf­fi­cien­ti e un costo del­la vita in con­ti­nua cre­sci­ta. La giun­ta Roc­ca igno­ra que­ste real­tà, pre­fe­ren­do una poli­ti­ca che pre­mia pochi pri­vi­le­gia­ti e lascia indie­tro chi è più fra­gi­le. Noi dob­bia­mo ripor­ta­re al cen­tro del dibat­ti­to poli­ti­co la lot­ta alla pover­tà, con misu­re con­cre­te di soste­gno al red­di­to, acces­so a case popo­la­ri digni­to­se e ser­vi­zi socia­li real­men­te inclusivi.

Come ha det­to Ale­xan­dria Oca­sio-Cor­tez: “Il cam­bia­men­to richie­de corag­gio.” E il corag­gio è con­ta­gio­so. E fare la cosa giu­sta signi­fi­ca difen­de­re chi non ha voce, costrui­re un futu­ro in cui nes­su­no deb­ba sce­glie­re tra digni­tà e sopravvivenza.

E quan­do par­lia­mo di dirit­ti non pos­sia­mo igno­ra­re le bat­ta­glie per l’uguaglianza e l’inclusione. Il Lazio ha visto, negli anni pas­sa­ti, pas­si avan­ti impor­tan­ti per la tute­la del­le per­so­ne LGBT+, con l’istituzione del ser­vi­zio con­tro le discri­mi­na­zio­ni e la pro­mo­zio­ne di poli­ti­che di inclusione.

Oggi tut­to que­sto è a rischio, sot­to attac­co da par­te di una mag­gio­ran­za regio­na­le che non ha esi­ta­to a osta­co­la­re il Pri­de, a ridur­re i fon­di per le poli­ti­che di con­tra­sto alla vio­len­za di gene­re, a igno­ra­re la neces­si­tà di un rea­le soste­gno alle fami­glie arco­ba­le­no. Noi non fare­mo un pas­so indie­tro: voglia­mo una regio­ne che garan­ti­sca dirit­ti per tut­te e tut­ti, che rico­no­sca e valo­riz­zi le diver­si­tà, che costrui­sca comu­ni­tà più aper­te e solidali.

Come ha dichia­ra­to Mari­ne Ton­de­lier, lea­der Euro­pe Éco­lo­gie Les Verts la sera dei risul­ta­ti elet­to­ra­li del­le ele­zio­ni par­la­men­ta­ri: “Sta­not­te, la giu­sti­zia socia­le ha vin­to. Sta­not­te, la giu­sti­zia ambien­ta­le ha vin­to. Sta­not­te, il popo­lo ha vin­to. E tut­to è solo all’inizio.”

Que­sto è esat­ta­men­te il nostro obiet­ti­vo: non esse­re una pre­sen­za sim­bo­li­ca, ma la for­za trai­nan­te di un cam­bia­men­to reale.

Mai come oggi ser­ve esse­re pro­fon­da­men­te euro­pei­sti, e la nostra visio­ne è quel­la di un’Europa uni­ta e poli­ti­ca, fede­ra­li­sta, che sia un faro di pace e pro­gres­so. Il pro­get­to visio­na­rio del Mani­fe­sto di Ven­to­te­ne, che difen­dia­mo e riven­di­chia­mo, è oggi più che mai attua­le. Per­ché l’Europa deve diven­ta­re una vera fede­ra­zio­ne, capa­ce di rispon­de­re con deci­sio­ne alle sfi­de glo­ba­li, alle emer­gen­ze ambien­ta­li e socia­li, ma anche alle minac­ce auto­ri­ta­rie che pro­ven­go­no all’in­ter­no e dal­l’e­ster­no dei suoi confini.

In que­sto con­te­sto, è fon­da­men­ta­le ricor­da­re che la dife­sa dei dirit­ti uma­ni e del­la demo­cra­zia non è una bat­ta­glia di par­te, ma un impe­gno che deve vede­re tut­ti uni­ti. Le gra­vi minac­ce che arri­va­no da pae­si come l’Un­ghe­ria, che ha ormai dimo­stra­to la sua natu­ra illi­be­ra­le, e l’ag­gres­sio­ne rus­sa all’U­crai­na, ci impon­go­no di costrui­re un’Europa più for­te, capa­ce di difen­de­re i suoi valo­ri fondamentali.

Inol­tre, non pos­sia­mo resta­re indif­fe­ren­ti alla tra­ge­dia che si sta con­su­man­do in Pale­sti­na. Il geno­ci­dio di un popo­lo inte­ro deve esse­re una chia­ma­ta urgen­te alla pace e alla giu­sti­zia. È nostro dove­re alza­re la voce e chie­de­re una fine imme­dia­ta del­le vio­len­ze, la tute­la dei dirit­ti del popo­lo pale­sti­ne­se e un impe­gno diplo­ma­ti­co inter­na­zio­na­le per fer­ma­re que­sta car­ne­fi­ci­na. La pace in Pale­sti­na non è solo una cau­sa per il Medio Orien­te, è una bat­ta­glia per tut­ti noi, per la digni­tà di ogni esse­re umano.

Come ha affer­ma­to Ter­ry Rein­t­ke, co-pre­si­den­te del grup­po dei Ver­di al Par­la­men­to Euro­peo: “L’U­nio­ne Europea—nonostante tut­te le sue mancanze—è anco­ra il più gran­de pro­get­to di pace di que­sto continente.”

E noi sia­mo qui per far­lo, con deter­mi­na­zio­ne e visione.

È fon­da­men­ta­le raf­for­za­re il nostro rap­por­to, costrui­re spa­zi di con­fron­to sta­bi­li tra Pos­si­bi­le ed Euro­pa Ver­de e lavo­ra­re insie­me per amplia­re le allean­ze con tut­te quel­le real­tà che con­di­vi­do­no con noi la neces­si­tà di un cam­bia­men­to radi­ca­le. Dob­bia­mo esse­re la voce di chi oggi non ha rap­pre­sen­tan­za, di chi subi­sce le disu­gua­glian­ze, di chi chie­de un’alternativa cre­di­bi­le e determinata.

Voglio chiu­de­re que­sto inter­ven­to con un salu­to e un rin­gra­zia­men­to ai Gio­va­ni Euro­pei­sti Ver­di, che rap­pre­sen­ta­no un moto­re fon­da­men­ta­le per il futu­ro dell’ecologismo poli­ti­co e del­la bat­ta­glia generazionale.

Costruia­mo insie­me il futu­ro che voglia­mo. Non c’è più tem­po per aspet­ta­re, è il momen­to di agire.

Gra­zie e buon lavo­ro agli orga­ni che saran­no elet­ti oggi!

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