L’ingresso alla “festUnità” di Bologna è di quelli da ricordare, sulle note di “Get Lucky”,tormentone di un’estate che muore, tra un pubblico entusiasta e numerosissimo.
Titolo dell’incontro è “Il PD che vorrei”. Civati ha le idee chiarissime: “Vi fanno votare solo le persone, non vi fanno decidere nulla, non abbiamo discusso del governo con Berlusconi o degli F‑35. Dobbiamo tornare ad essere padroni delle nostre decisioni”. Ribadisce con forza il concetto di “Partito ospitale”, che recuperi il rapporto con Sel, che abbia come confini Prodi e Rodotà e libero, anzi liberato dai 101. Un partito che deve ritornare al passo con la società, in prima fila con chi lotta per i diritti civili. Il discorso continua poi con un’idea chiara rispetto al Governo Letta: “Questo Governo deve terminare il suo lavoro all’inizio dell’anno prossimo, andare a votare quindi nel 2014, prima del semestre europeo, facendo la legge elettorale e la legge di stabilità”. Renzi, invece, in quei giorni aveva parlato di sostegno al Governo Letta fino al 2015 e di un confronto elettorale scontato e positivo per il PD : “Se andiamo a votare li asfaltiamo” aveva detto. Civati da Bologna ribatte ironico: “Renzi si candida premier e dice li asfaltiamo. Ma per asfaltare ci vuole la strada, caro Matteo, e se la strada è così lunga è a rischio anche la tua candidatura, perché fra un anno e mezzo non so come saremo tutti”. Lancia una frecciatina al renzismo compulsivo degli ultimi mesi: “Oggi ho visitato un’ azienda che si occupa di riciclo. Mi pare che anche qui ci siano tanti riciclati, soprattutto a Modena, meno a Bologna”. Le idee sono chiarissime come il percorso tracciato fino ad oggi. L’estate sta finendo, ma l’avventura è appena cominciata.