Firenze: il revisionismo fascista non deve passare in alcun modo

Mentre a Genova i fascisti aggrediscono ed accoltellano chi continua ad opporsi ad un rigurgito nostalgico, a Firenze un presidente di quartiere esterna pubblicamente un elogio al "buon governo" di Mussolini.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mentre a Geno­va i fasci­sti aggre­di­sco­no ed accol­tel­la­no chi con­ti­nua ad oppor­si ad un rigur­gi­to nostal­gi­co, a Firen­ze un pre­si­den­te di quar­tie­re ester­na pub­bli­ca­men­te un elo­gio al “buon gover­no” di Mus­so­li­ni.

Anco­ra una vol­ta un espo­nen­te del PD si lascia anda­re a dichia­ra­zio­ni che umi­lia­no la nostra iden­ti­tà repub­bli­ca­na ed anti­fa­sci­sta. Con l’ac­co­ra­to appel­lo a “sal­va­re la nostra raz­za” del­l’on. PD Patri­zia Pre­sti­pi­no pen­sa­va­mo di aver toc­ca­to il fon­do ed inve­ce dob­bia­mo ricrederci.

E nel momen­to in cui è più che mai neces­sa­rio man­te­ne­re alta l’at­ten­zio­ne sul­la cre­sci­ta del feno­me­no neo fasci­sta, è ver­go­gno­so dover spo­sta­re l’at­ten­zio­ne su dichia­ra­zio­ni di sif­fat­ta igno­ran­za sto­ri­ca. Non è accet­ta­bi­le che un rap­pre­sen­tan­te poli­ti­co pos­sa lasciar­si anda­re a gene­ra­li­sti­che con­si­de­ra­zio­ni sto­ri­co-poli­ti­che che dimo­stra­no pale­se­men­te tut­ta la ina­de­gua­tez­za di una clas­se diri­gen­te medio­cre sia sul pia­no cul­tu­ra­le che isti­tu­zio­na­le. Inu­ti­le ricor­da­re a costui che la cari­ca che rico­pre è figlia di un sus­sul­to d’or­go­glio da par­te del popo­lo ita­lia­no, che sfian­ca­to da guer­ra e fame, deci­se di resi­ste­re al ten­ta­ti­vo di ripri­sti­na­re un regi­me cadu­to su stes­so e sul­le bom­be americane.

Quel­la deci­sio­ne di Resi­sten­za, ali­men­ta­ta e soste­nu­ta da chi a quel regi­me si oppo­se per ven­t’an­ni suben­do la pri­va­zio­ne del­la liber­tà, fu paga­ta ad un prez­zo che oggi è scrit­to nei bor­ghi e nei pae­si dove il fasci­smo pas­sò. Il revi­sio­ni­smo sto­ri­co sul fasci­smo, la leg­ge­rez­za nei con­fron­ti del­la sto­ria e dei suoi giu­di­zi, il ten­ta­ti­vo di nar­ra­re una veri­tà altra che miri a giu­sti­fi­ca­re o misti­fi­ca­re la real­tà sto­ri­ca, con­cor­re a ren­de­re demo­cra­ti­ca­men­te accet­ta­bi­le un’i­dea poli­ti­ca che la Costi­tu­zio­ne met­te fuo­ri dal pro­prio alveo ren­den­do­la incom­pa­ti­bi­le con la demo­cra­zia.

Ancor più scon­cer­tan­te è il silen­zio del Sin­da­co Nar­del­la, la nostra cit­tà “meda­glia d’o­ro” per la Resi­sten­za meri­te­reb­be un pri­mo cit­ta­di­no che sap­pia difen­de­re il valo­re anti­fa­sci­sta che essa rap­pre­sen­ta. Nel­la tota­le assen­za, quin­di, di una pre­sa di posi­zio­ne da par­te del Sin­da­co di Firen­ze, rite­nia­mo ine­vi­ta­bi­le chie­der­ne noi, Pos­si­bi­le, le dimis­sio­ni.

Pie­ro Cara­mel­lo, Ema­nue­la Eboli

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