Freetown brucia, ancora.
In poche settimane sei incendi hanno colpito la capitale della Sierra Leone e questa volta l’intera comunità di Susan’s Bay è stata rasa al suolo: migliaia di famiglie sono rimaste senza casa e numerose persone risultano ancora disperse, tra cui molti bambini.
Non si conoscono ancora le cause dell’incendio, ma questi eventi non sono insoliti in una città dove circa metà della popolazione vive in baraccopoli (slum) prive di servizi basici e altamente esposte a rischi ambientali estremi.
Per la Sindaca progressista di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr, è necessaria un’efficace pianificazione urbana e un regime di autorizzazioni edilizie incentrato sulla riduzione dei rischi causati dall’uomo e dei rischi ambientali, perché la città sta subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici.
Ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte: la Sierra Leone è al 182° posto nell’ Indice di Sviluppo Umano. È un Paese che fatica a uscire dal circolo vizioso della povertà e a garantire servizi basici alla maggior parte della popolazione. Noi Paesi occidentali non possiamo rimanere indifferenti. L’obiettivo 17 dell’Agenda ONU 2030 è chiaro: una Partnership globale è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e nessun Paese deve essere lasciato indietro lungo questo percorso, specialmente i più vulnerabili.
di Andrea Lazzeri