Gaza: il governo sblocchi i fondi umanitari, subito

Il governo italiano ha bloccato i fondi per i territori palestinesi dal 7 ottobre 2023. Prima con la scusa che le ONG italiane finanziavano H@mas. Poi, una volta dimostrato che non era vero, continuando a rimandarne lo sblocco. Siamo a gennaio 2025 e stiamo parlando di milioni di euro destinati tra le altre cose a Educazione e Sanità a Gaza e in Cisgiordania, bloccati per una precisa volontà politica.

Il gover­no ita­lia­no ha bloc­ca­to i fon­di per i ter­ri­to­ri pale­sti­ne­si dal 7 otto­bre 2023. Pri­ma con la scu­sa che le ONG ita­lia­ne finan­zia­va­no H@mas. Poi, una vol­ta dimo­stra­to che non era vero, con­ti­nuan­do a riman­dar­ne lo sblocco.

Sia­mo a gen­na­io 2025 e stia­mo par­lan­do di milio­ni di euro desti­na­ti tra le altre cose a Edu­ca­zio­ne e Sani­tà a Gaza e in Cisgior­da­nia, bloc­ca­ti per una pre­ci­sa volon­tà politica.

Di segui­to il comu­ni­ca­to del­le Orga­niz­za­zio­ni del­la Socie­tà Civi­le ita­lia­ne, che rilanciamo:

 

Le prin­ci­pa­li Orga­niz­za­zio­ni del­la Socie­tà Civi­le (OSC) ita­lia­ne han­no invia­to una let­te­ra al Mini­stro degli Este­ri, Anto­nio Taja­ni, chie­den­do lo sbloc­co imme­dia­to dei fon­di desti­na­ti alla cri­si uma­ni­ta­ria e l’ulteriore stan­zia­men­to di fon­di ade­gua­ti a rispon­de­re alla gra­vis­si­ma cri­si in atto nel Ter­ri­to­rio Pale­sti­nese Occu­pato.

Con Gaza e Cisgior­da­nia in ginoc­chio, oltre 6 milio­ni di euro stan­zia­ti per inter­ven­ti vita­li riman­go­no bloc­ca­ti, aggra­van­do una situa­zio­ne già drammatica.
 
Le OSC ita­lia­ne (AOI, CINI, Link2007 e la Piat­ta­for­ma del­le OSC ita­lia­ne in Medi­ter­ra­neo e Medio Orien­te) sot­to­li­nea­no l’urgenza di un ruo­lo più atti­vo dell’Italia nel­la rispo­sta a que­sta cri­si, attra­ver­so la riat­ti­va­zio­ne del soste­gno del Mini­ste­ro degli Affa­ri Este­ri del­la

Coo­pe­ra­zio­ne Inter­na­zio­na­le (MAECI) e dell’Agenzia Ita­lia­na per la Coo­pe­ra­zio­ne allo Svi­lup­po (AICS). Sto­ri­ca­men­te il Ter­ri­to­rio Pale­sti­ne­se Occu­pa­to ha rap­pre­sen­ta­to una prio­ri­tà per la Coo­pe­ra­zio­ne Ita­lia­na, ma oggi più che mai neces­si­ta di inter­ven­ti di emer­gen­za coo­pe­ra­zio­ne per far fron­te a que­sta tragedia.



Situa­zio­ne umanitaria

Anche a fron­te del­la recen­te e fra­gi­le tre­gua la situa­zio­ne nel Ter­ri­to­ri Pale­sti­nese Occu­patpeg­gio­ra ogni gior­no. Secon­do l’agenzia ONU OCHA1 ad oggi si regi­stra­no:

 Oltre 46.000 vit­ti­me a Gaza;

 90% del­la popo­la­zio­ne sfol­la­ta, con acces­so limi­ta­to a cibo, acqua e cure medi­che;

 60% del­le infra­strut­tu­re distrut­te, inclu­se scuo­le e ospe­da­li;

 Aumento dei i casi di mal­nu­tri­zio­ne infan­ti­le ed epi­de­mie di malattie.

Anche in Cisgior­da­nia e Geru­sa­lem­me Est la situa­zio­ne è cri­ti­ca: dal 7 otto­bre 2023 sono sta­ti ucci­si 795 pale­sti­ne­si8.000 sono sta­ti sfol­la­ti e le vio­len­ze dei colo­ni, le demo­li­zio­ni e le restri­zio­ni alla liber­tà di movi­men­to sono in aumen­to. Il 2024 ha regi­stra­to il record di sfol­la­ti e demo­li­zio­ni da quan­do OCHA ha ini­zia­to il moni­to­rag­gio nel 2009.
I fon­di bloccati
La let­te­ra invia­ta al Mini­stro Taja­ni evi­den­zia la gra­vi­tà del­la situa­zio­ne e l’urgenza di rispet­ta­re gli impe­gni umanitari.

In par­ti­co­la­re:

 10 pro­get­ti di emer­gen­za appro­va­ti dall’Agenzia Ita­lia­na di Coo­pe­ra­zio­ne allo Svi­lup­po (AICS) nel 2023 per inter­ven­ti di emer­gen­za a favo­re del­la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se e per un tota­le di 4.550.766,00 euro (ban­do emer­gen­za AID12273/01/1 e AID12273/01/2), sono sta­ti bloc­ca­ti pri­ma del­la loro par­ten­za su volon­tà del Mini­ste­ro degli Este­ri;

 nel mar­zo 2024 il Mini­ste­ro degli Affa­ri Este­ri ha stan­zia­to fon­di per un tota­le di 2.000.000 di euro (deli­be­ra 9 dell’11/03/2024) asse­gna­ti ad AICS per l’attivazione di un’ulteriore ini­zia­ti­va di emer­gen­za (AID 12966/01/0), ma nes­sun ban­do ad oggi è sta­to pub­bli­ca­to ed i fon­di riman­go­no non attri­bui­ti;


 il Gover­no ita­lia­no ha stan­zia­to diver­si milio­ni di euro ed avvia­to una cam­pa­gna rac­col­ta fon­di per il pro­gram­ma “Food for Gaza”, sul qua­le non sono stati dif­fu­si dati spe­ci­fi­ci riguar­do la sua ope­ra­ti­vi­ta’. Le OSC ita­lia­ne, tra le poche enti­tà anco­ra ope­ra­ti­ve all’interno del­la Stri­scia di Gaza, han­no più vol­te for­ni­to la pro­pria dispo­ni­bi­li­tà per vei­co­la­re aiu­ti, sem­pre nel rispet­to del­le con­di­zio­ni di sicu­rez­za e anti­ter­ro­ri­smo, ma ad oggi non vi è sta­to da par­te del Mini­ste­ro degli Este­ri e del­la Coo­perazio­ne Inter­na­zio­na­le nes­sun riscon­tro in merito.



Le OSC ita­lia­ne, nono­stan­te il bloc­co dei fon­di, con­ti­nua­no a ope­ra­re nel­la Stri­scia di Gaza con il sup­por­to di altri dona­to­ri inter­na­zio­na­li. Tut­ta­via, que­sta situa­zio­ne di stal­lo poli­ti­co è inac­cet­ta­bi­le e rischia di com­pro­met­te­re ulte­rior­men­te la capa­cità di for­ni­re aiuti.



Per­ché è impor­tan­te inter­ve­ni­re

“Sbloc­ca­re i fon­di non è solo un dove­re mora­le, ma un obbli­go giu­ri­di­co” scri­vo­no AOI, CINI, Link2007 e la Piat­ta­for­ma del­le OSC ita­lia­ne in Medi­ter­ra­neo e Medio Orien­te, richia­man­do le riso­lu­zio­ni ONU e le ordi­nan­ze del­la Cor­te Inter­na­zio­nali di Giu­sti­zia.

Il Con­si­glio di Sicu­rez­za del­le Nazio­ni Uni­te ha ripe­tu­ta­men­te sot­to­li­nea­to l’importanza di incre­men­ta­re gli aiu­ti uma­ni­ta­ri per garan­ti­re cibo, acqua, for­ni­tu­re medi­che e altri beni essen­zia­li. Le riso­lu­zio­ni ONU richie­do­no il ripri­sti­no del­le infra­strut­tu­re essen­zia­li (2712/2023, 2720/2023, 2728/2024). Inol­tre, la Cor­te Inter­na­zio­na­le di Giu­sti­zia ha emes­so ordi­nan­ze (26 gen­na­io 2024 e 28 mar­zo 2024) che obbli­ga­no all’approvvigionamento imme­dia­to di beni uma­ni­ta­ri per affron­ta­re le con­di­zio­ni di vita avver­se a cui è espo­sta la popo­la­zio­ne civi­le e al fine di scon­giu­ra­re il rischio di geno­ci­dio dei Pale­sti­ne­si a Gaza. La ripre­sa degli inter­ven­ti di emer­gen­za gesti­ti dal­le OSC ita­lia­ne è quin­di cru­cia­le per l’adempimento di tale obbli­go.

La pre­sen­za del­le OSC in con­te­sti di cri­si è indi­spen­sa­bi­le, e a fron­te del­la dram­ma­ti­ca situa­zio­ne uma­ni­ta­ria venu­ta­si a crea­re nel TPO, chie­dia­mo quin­di con urgen­za la riso­lu­zio­ne di que­sti impe­di­men­ti poli­ti­ci affin­ché anche le OSC ita­lia­ne pos­sa­no prosegui­re il lavo­ro pre­zio­so svol­to negli ulti­mi decen­ni pro­prio gra­zie al sup­por­to del­la Coo­pe­ra­zio­ne Ita­lia­na ed alle siner­gie con gli altri atto­ri del “Siste­ma Ita­lia”, di cui fan­no e devo­no con­ti­nua­re a fare par­te. Pre­sta­re soc­cor­so alla popo­la­zio­ne civile pale­sti­ne­se cor­ri­spon­de anche a un pre­ci­so obbli­go giu­ri­di­co che gra­va sul­lo Sta­to ita­lia­no in quan­to mem­bro del­le Nazio­ni Uni­te e in quan­to Sta­to par­te del­la Con­ven­zio­ne per la pre­ven­zio­ne e la repres­sio­ne del cri­mi­ne di geno­ci­dio.

 

Infi­ne, è impor­tan­te sot­to­li­nea­re che gli inter­ven­ti di coo­pe­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le rea­liz­za­ti nel Ter­ri­to­rio Pale­sti­ne­se Occu­pa­to nel cor­so degli ulti­mi decen­ni si sono rive­la­ti come la più effi­ca­ce stra­te­gia per il raf­for­za­men­to del­la socie­tà civi­le locale, sup­por­tan­do le orga­niz­za­zio­ni pale­sti­ne­si e israe­lia­ne che lavo­ra­no per la pro­mo­zio­ne del rispet­to dei dirit­ti uma­ni per il rag­giun­gi­men­to di una pace giu­sta; esse costi­tui­sco­no uno degli anti­do­ti fon­da­men­ta­li con­tro la spi­ra­le di odio, vio­len­za ed estre­mi­smo, e la loro voce deve quin­di con­ti­nua­re a esse­re soste­nu­ta.



Alla luce degli enor­mi biso­gni del­la popo­la­zio­ne civi­le pale­sti­ne­se, è fon­da­men­ta­le che il Gover­no ita­lia­no raf­for­zi il pro­prio ruo­lo.



Le OSC chie­do­no quin­di al Gover­no ita­lia­no di:



 Con­sen­ti­re l’avvio imme­dia­to dei 10 pro­get­ti emer­gen­za (3 a Gaza e 7 in Cisgior­da­nia e Geru­sa­lem­me Est) appro­va­ti da AICS per un tota­le di 4.550.766 euro;

 Asse­gna­re tra­mi­te ban­do i 2 milio­ni di euro stan­zia­ti a mar­zo 2024 per l’attivazione di un’ulteriore ini­zia­ti­va di emer­gen­za;

 Atti­va­re un tavo­lo di con­fron­to con le OSC ita­lia­ne sul pro­gram­ma “Food for Gaza”, da cui attual­men­te sono esclu­se nono­stan­te riman­ga­no tra le poche enti­tà anco­ra ope­ra­ti­ve all’interno del­la Stri­scia;

 Stan­zia­re ulte­rio­ri fon­di per rispon­de­re alla gra­vis­si­ma emer­gen­za uma­ni­ta­ria in corso.



Per per­met­te­re alla Coo­pe­ra­zio­ne Ita­lia­na, insie­me alle OSC e ai loro part­ner loca­li, di pro­se­gui­re nel pre­zio­so lavo­ro che con­ti­nua­no a rea­liz­za­re in que­sto mar­to­ria­to territorio.



AOI, CINI e Link2007, Piat­ta­for­ma del­le OSC ita­lia­ne in Medi­ter­ra­neo e Medio Oriente

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Allo stes­so modo, è impor­tan­te agi­re per costrui­re la pace a par­ti­re da que­sta fra­gi­le tre­gua. L’Italia ha il dove­re di rico­no­sce­re e rispet­ta­re le sen­ten­ze del­la Cor­te Pena­le Inter­na­zio­na­le e del­la Cor­te Inter­na­zio­na­le di Giu­sti­zia, inter­rom­pen­do tut­te le azio­ni diret­te e indi­ret­te che sup­por­ta­no l’occupazione ille­ga­le israe­lia­na dei ter­ri­to­ri Pale­sti­ne­si, faci­li­tan­do il lavo­ro e l’accesso di gior­na­li­ste e gior­na­li­sti a Gaza e nel­la Cisgior­da­nia. Non si può rima­ne­re a guar­da­re. Il ritor­no allo sta­tus quo, fat­to di oppres­sio­ne e apar­theid, è intollerabile.