[vc_row][vc_column][vc_column_text]La nostra giornata di formazione intitolata Generazione G era un po’ un esperimento. Un po’ in controtendenza, diciamo così, rispetto alla velocità di un click con cui oggi si formano le opinioni salvo poi scoprire, nel giro a volte anche di pochissimo tempo, che le cose non stavano proprio così come sembravano in quel momento. Che sono più complesse, più complicate, che richiedono tempo e studio, impegno.
Sabato a Milano abbiamo invece ascoltato quattro lezioni, e non la solita carrellata di interventi da cinque minuti l’uno, e i relatori hanno parlato di fronte a una platea — piena — non certo a digiuno di argomenti quali l’accoglienza, l’integrazione, l’emergenza ambientale, e i diritti dei lavoratori.
Eppure, in qualche modo, grazie al format della lezione vera e propria, alcune delle cose che abbiamo ascoltato sabato non le avevamo mai sentite prima, da nessuna parte. Perché non ce n’è mai il tempo. Ed è stato molto appassionante, a detta di chi ha partecipato, cosa che ci conferma nel nostro proposito di andare avanti e di insistere sulla strada della formazione, dandoci appuntamento a fra tre mesi circa per la prossima giornata.
Nel frattempo, in attesa dei video della giornata presto online e di ulteriori rendiconti di quanto detto, quanto sentito è a disposizione di chi ne vuole fruire, uno strumento da affiancare immediatamente all’altro su cui ci siamo mobilitati fin da questa estate al Politicamp: il Firmamento.
Firmamento è — come suggerisce la parola stessa, uno strumento di raccolta firme, appunto, e quindi di disponibilità. In chiave elettorale, in prospettiva, ma non solo, nel breve e medio periodo. Sui singoli temi, quali proprio quelli di Generazione G, Firmamento è un database di persone sensibili da coinvolgere localmente, o attraverso gli strumenti del web, migliaia di persone che hanno aderito e che a loro volta ne possono coinvolgere altre, ma come? Per quel che ci riguarda, attraverso i contenuti, come quelli oggetto della nostra giornata di Formazione.
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Dalla crisi della politica se ne uscirà probabilmente in modi diversi, e ogni forma di mobilitazione e sensibilizzazione è buona per raggiungere lo scopo , ma certamente a un certo punto tutti dovremo fermarci e interrogarci sulla complessità dei problemi, e sulla necessità di trovare nuove e possibilmente funzionali soluzioni.
Il compito è immane, mettiamoci al lavoro.
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