Oggi, per la Giornata internazionale della Terra, l’alfabeto ambientalista di Possibile.
P come pianeta: i rischi che corre la Terra sono i rischi che corre ognuno di noi. Quello di ammalarsi per l’aria o l’acqua inquinata, quella delle guerre che spargono morte e veleni, quella delle mafie, che divorano gli uomini e la terra, sfruttandoli e spargendo rifiuti tossici, in un mercato criminale lucrosissimo.
O come organizzazioni. C’è un mondo diffuso di associazioni, ong, organizzazioni ambientaliste, movimenti pacifisti, che ovunque, nel piccolo e nel grande, lottano per la difesa degli ecosistemi, sociali e ambientali. Se li mettessimo in rete, avremmo un meraviglioso esercito disarmato che può sconfiggere la guerra contro povertà, inquinamento, ingiustizie.
S come Sicurezza. Sul lavoro, per esempio, perché ci sono operai che ancora oggi lavorano in stabilimenti industriali dove ci si ammala, a causa di agenti inquinanti e processi produttivi rischiosi.
S come Sicurezza alimentare. La qualità e la quantità del cibo sono elementi fondamentali per la qualità della vita sulla terra. Per molti esseri umani il cibo è cattivo o sporco, per molti altri è insufficiente. Lo sfruttamento intensivo, l’inquinamento, il neocolonialismo tossico dell’occidente opulento nei continenti più poveri (ma ricchi di materie prime oggetto di predazioni) sono cancri da combattere. Con ogni forza, in ogni sede.
I come Inquinamento. Ma anche cambiamenti climatici e riscaldamento globale. Gli obiettivi di Parigi sono giuridicamente vincolanti ma devono diventare una mobilitazione politica permanente. Un pezzo di questo lavoro tocca a noi.
B come Buongiorno. Il buongiorno si vede dal mattino e allora dobbiamo essere noi a dare il buon esempio, con comportamenti coerenti e riconoscibili, per esempio iniziando a corredare ogni nostra proposta di legge da un’analisi di impatto ambientale.
I come Impegno. Mi ricordo battaglie verdi e le corse di una bambina. Dobbiamo impegnarci per loro, per i nostri figli, educandoli ad essere cittadini consapevoli, attivi e rispettosi dell’ambiente ma anche alleggerendo il fardello che è già sulle loro spalle ed è fatto di decenni di politiche ambientalmente dannose (politiche energetiche, politiche fiscali, gestione del ciclo dei rifiuti, grandi opere impattanti e dannose).
L come Lavoro. Lavoro pulito, legale, pagato correttamente. Finché ci saranno caporali e lavoratori ridotti in schiavitù non ci saranno libertà e dignità per tutti. Finché si creeranno posti di lavoro non sostenibili ambientalmente, si ruberà futuro a chi lavora. Finché non si elimineremmo gli incentivi fiscali alle produzioni ambientalmente dannose, non ci sarà respiro per un’economia verde e circolare.
E come Energie rinnovabili. Le fossili hanno fatto il loro tempo, accorciando il nostro. Serve investire in una riconversione ecologica di tutta l’economia: il processo di riconversione sarà esso stesso fonte di lavoro buono, stabile e pulito.
Beatrice Brignone
Andrea Maestri