Gli studenti dei Licei Musicali italiani riavranno le ore di strumento musicale che il Miur aveva indebitamente sottratto

Il giudice ha annullato la Nota Prot. 21315/2017 del 15 maggio 2017 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, restituendo agli studenti del biennio dei 131 licei musicali italiani la seconda ora settimanale di primo strumento.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ieri è sta­ta pub­bli­ca­ta la sen­ten­za del TAR Lazio n. 02915/2018 gra­zie alla qua­le gli stu­den­ti dei Licei Musi­ca­li ita­lia­ni ria­vran­no le ore di stru­men­to musi­ca­le che il Miur ave­va inde­bi­ta­men­te sot­trat­to lo scor­so mag­gio.

Aspet­ta­va­mo que­sta sen­ten­za da mesi: come for­se ricor­de­re­te, alla vigi­lia dell’udienza del 10 otto­bre al TAR del Lazio ave­va­mo soste­nu­to stu­den­ti, docen­ti e fami­glie per le ini­zia­ti­ve di flash mob di musi­ca dal vivo dis­se­mi­na­te in tut­ta Italia

Il giu­di­ce ha annul­la­to la Nota Prot. 21315/2017 del 15 mag­gio 2017 del Mini­ste­ro dell’Istruzione, dell’Università e del­la Ricer­ca, resti­tuen­do agli stu­den­ti del bien­nio dei 131 licei musi­ca­li ita­lia­ni la secon­da ora set­ti­ma­na­le di pri­mo stru­men­to.

Ricor­dia­mo infat­ti che la nota mini­ste­ria­le ave­va tra­sfor­ma­to la secon­da ora di “Ese­cu­zio­ne e Inter­pre­ta­zio­ne” in “Ascol­to Par­te­ci­pa­to”, dispo­si­zio­ne che non tro­va­va alcun con­for­to né nel­la nor­ma­ti­va di rife­ri­men­to né in un per­cor­so didat­ti­co che deve pre­pa­ra­re all’in­gres­so agli stu­di supe­rio­ri del Con­ser­va­to­rio.

Para­dos­sal­men­te, a segui­to di que­sta sen­ten­za, l’Amministrazione si dovrà ado­pe­ra­re a ridos­so del­le vacan­ze di Pasqua per nomi­na­re nuo­vi inse­gnan­ti, con gra­vis­si­mo disa­gio per le scuo­le che, a due mesi dal­la fine dell’anno sco­la­sti­co, dovran­no rive­de­re i pia­ni ora­ri di stu­den­ti e docenti.

Un lavo­ro imma­ne che sgre­to­le­rà un equi­li­brio deli­ca­tis­si­mo di cat­te­dre spez­za­te su più scuo­le, spes­so mol­to lon­ta­ne tra loro e di pro­gram­ma­zio­ni didat­ti­che avvia­te, da rive­de­re in corsa.

Altra con­si­de­ra­zio­ne: anco­ra una vol­ta cit­ta­di­ni e cit­ta­di­ne han­no dovu­to ricor­re­re allo stru­men­to giu­di­zia­rio per tute­la­re il dirit­to allo stu­dio garan­ti­to dal­la Costi­tu­zio­ne. Perché?

Ecco cosa scri­ve il giu­di­ce: “…la ridu­zio­ne dell’orario di inse­gna­men­to fron­ta­le del pri­mo stru­men­to è sta­ta dichia­ra­ta­men­te moti­va­ta da par­te dell’amministrazione con le caren­ze del­la dota­zio­ne orga­ni­ca che, tut­ta­via, non costi­tui­sce una vali­da moti­va­zio­ne a sup­por­to del­la scel­ta di non rispet­ta­re il pia­no di stu­di pre­di­spo­sto in sede nor­ma­ti­va per la sezio­ne musi­ca­le dei licei.”

Vedia­mo allo­ra quan­to con­ta­va di rispar­mia­re il Miur taglian­do 1 ora set­ti­ma­na­le per 33 set­ti­ma­ne ad ogni studente.

Con­si­de­ra­to che gli stu­den­ti coin­vol­ti sono 6400, che avreb­be­ro neces­si­ta­to di ulte­rio­ri 350 inse­gnan­ti e che da un emen­da­men­to alla leg­ge di bilan­cio 2018 sap­pia­mo che l’assunzione di 400 inse­gnan­ti com­por­ta un costo di 18.400.000 euro cui van­no aggiun­ti gli one­ri per finan­zia­re i costi ulte­rio­ri di per­so­na­le ATA, pare evi­den­te che l’intento del Mini­ste­ro, peral­tro dichia­ra­to, fos­se quel­lo di rispar­mia­re dav­ve­ro un bel gruz­zo­let­to, cer­can­do di pas­sa­re inos­ser­va­ti: taglia­mo un’ora di qua e un’ora di là, non se ne accor­ge nes­su­no e recu­pe­ria­mo risor­se, potreb­be ser­vi­re qual­che “aggiun­ti­na” alle scuo­le pri­va­te, non sia mai che riman­ga­no senza…[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.