Goccia a goccia si saluta e si salpa (c’è ancora posto, ci sarà un posto)

cover narcissusPren­de­te la piog­gia: pren­de­te il lascia­re un par­ti­to, pri­ma un solo addio, poi più addii, goc­cia a goc­cia, dap­pri­ma a sor­pre­sa e alla spic­cio­la­ta dopo­di­ché a rit­mo sem­pre più inten­so, intri­sti­to, inces­san­te. Un tem­po­ra­le. Un naufragio.

Pren­de­te il pren­de­re car­ta e pen­na di tan­te per­so­ne — che han­no fon­da­to il Par­ti­to Demo­cra­ti­co o vi si era­no iscrit­te solo per le ulti­me pri­ma­rie del 2013 — che ini­zia­no a scri­ve­re let­te­re di addio al PD con­di­vi­den­do­le in Rete, su Face­book, sui pro­pri blog, per annun­cia­re l’abbandono nave, non neces­sa­rio né di con­ve­nien­za ma con­vin­to e neces­sa­rio alla pro­pria coscienza.

Con mag­gio­re o mino­re sof­fe­ren­za, con meno spae­sa­men­to e più con­for­to quan­do a scri­ve­re la sua let­te­ra, il 6 mag­gio, è Giu­sep­pe Civati.

Ades­so a tut­to que­sto aggiun­ge­te l’idea di un col­lan­te o il col­lan­te di un’idea: rac­co­glie­re tut­te que­ste let­te­re di addio nate e rese note tan­to in modo spon­ta­neo quan­to in moto disor­di­na­to, e rac­co­glier­le in un libro che

  • Uni­sca le mani e le pen­ne di chi abbia lascia­to il Par­ti­to Demo­cra­ti­co e lo fac­cia sen­ti­re meno solo, meno sola, assieme
  • Inco­rag­gi sco­rag­gia­te e sco­rag­gia­ti a com­pie­re il pas­so d’ormai ine­vi­ta­bi­le usci­ta da un par­ti­to non più pro­prio, dan­do la pro­spet­ti­va di un pro­get­to e innan­zi­tut­to il segna­le che non s’abbia pau­ra, che non si va nel nul­la o da nes­su­no, ma che sof­fren­do assie­me si sof­fre meglio e meno e poi si risor­ge, ripar­te, ricostruisce
  • Esca a tem­po di let­te­ral-let­te­ra­rio record ad una set­ti­ma­na dal con­ce­pi­men­to dell’idea del volume
  • Esca pri­ma del­la tor­na­ta ammi­ni­stra­ti­va del 31 mag­gio, quan­do mol­tis­si­me per­so­ne, com­piu­to o stan­do per com­pie­re il pas­so fuo­ri, si ritro­vi­no den­tro le urne ad usci­re e vota­re a sini­stra, come da sot­to­ti­to­lo, e con un tito­lo, #CiaoPD, che è un hash­tag d’intenti e da bat­ta­glia, ma con­tro nes­su­no e sem­pli­ce­men­te per un noi assie­me altrove
  • Rac­col­ga le let­te­re in manie­ra rigo­ro­sa­men­te cro­ni­sto­ri­co-demo­cra­ti­ca, per momen­to di pubblicazione
  • Resti un pro­get­to aper­to, una casa di car­ta – ma non solo su car­ta, pos­si­bil­men­te – che con­ti­nui ad acco­glie­re dopo la pub­bli­ca­zio­ne alla casel­la e‑mail addiopd@gmail.com ulte­rio­ri pas­si di ulte­rio­ri per­so­ne per far­ne d’altri anco­ra assie­me e assie­me anda­re avan­ti, gra­zie a una moda­li­tà di pub­bli­ca­zio­ne per cui la casa edi­tri­ce con­sen­ti­rà di aggior­na­re un po’ come una app o ancor meglio una voce Wiki­pe­dia il volu­me, che in qual­sia­si momen­to reste­rà dispo­ni­bi­le ma ampliato
  • Che i pro­ven­ti dell’e‑book, comun­que mes­so al prez­zo mini­mo pos­si­bi­le di ven­di­ta (meno di un euro), sia­no auto­ri e let­to­ri a deci­de­re come impie­gar­li (cro­wd­ma­na­ging)

Il tut­to non volen­do lan­cia­re un’opa osti­le a un par­ti­to ormai enor­me relit­to in mari mel­mo­si e petro­leo­si a ponen­te (ver­so destra), ma piut­to­sto un’arca ami­ca­le un po’ cor­sa­ra e un po’ tan­to nuo­va dove si rac­col­ga­no e ritro­vi­no e ripar­ta­no, levan­te in pop­pa, ani­ma­li in mag­gio­ran­za gufi e cor­mo­ra­ni fuor di petro­lio, in asso­lu­ta mino­ran­za colom­be e fal­chi fuor di metafora.

In un pro­get­to di e‑book tan­to inno­va­ti­vo quan­to det­to e fat­to, e i cui pro­ven­ti maga­ri vada­no – idee come det­to sog­get­te a deci­sio­ne oriz­zon­tal-demo­cra­ti­ca asso­lu­ta – alla costru­zio­ne e alla manu­ten­zio­ne dell’arca pos­si­bi­le, o a una dona­zio­ne d’aiuto ad altri pro­fu­ghi, scap­pa­ti via attra­ver­san­do il mare da ben altro, per ben oltre.

I libri si fan­no let­te­ra a let­te­ra, i mari goc­cia a goc­cia, il pae­se & il par­ti­to pos­si­bi­le si faran­no idea ad idea ad idea.

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Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Possibile sostiene Coopla Green. Fallo anche tu.

Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rinnovabili.

Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo.