Graduatorie concorso primaria-infanzia: regna il caos

di Nico­la Capussela

per il Comi­ta­to Scuo­la di Possibile

Pas­sa­to un po’ in sor­di­na rispet­to al con­cor­so ordi­na­rio per la scuo­la secon­da­ria, il con­cor­so ordi­na­rio per la scuo­la pri­ma­ria e d’infanzia, ban­di­to nel 2020, ven­ne riman­da­to a cau­sa del­la pan­de­mia. A fine novem­bre 2021 il Mini­ste­ro deci­se, nel bel mez­zo degli impe­gni di fine pri­mo qua­dri­me­stre, di far ripar­ti­re le pro­ce­du­re concorsuali.

I can­di­da­ti per que­sto con­cor­so era­no ini­zial­men­te 107.000, ma un anno dopo si è pre­sen­ta­to il 48,8% del­le per­so­ne, 52.351 aspi­ran­ti. Han­no supe­ra­to lo scrit­to, com­pu­ter based (50 que­si­ti a rispo­sta mul­ti­pla), cir­ca 30.000 docen­ti (il 60% dei presenti).

Una sele­zio­ne fero­ce, con alcu­ne pun­te: per la scuo­la pri­ma­ria posto comu­ne, il dato più dra­sti­co è nel Lazio dove solo il 18,9% ha supe­ra­to lo scrit­to (1.801 ammes­si su 9.552 can­di­da­ti). Il tet­to mas­si­mo vie­ne rag­giun­to dal Friu­li-Vene­zia Giu­lia dove pas­sa all’orale il 41% (439 ammes­si su 1070 candidati).

Le pro­ve ora­li sono par­ti­te due mesi dopo, a livel­lo regio­na­le, per con­clu­der­si ver­so metà giugno.

Ad oggi mol­te gra­dua­to­rie sono già sta­te rese pub­bli­che ma la situa­zio­ne è peg­gio­ra­ta: la mag­gior par­te degli USR (Uffi­ci Sco­la­sti­ci Regio­na­li) si è vista costret­ta a riti­ra­re o ret­ti­fi­ca­re le gra­dua­to­rie a cau­sa di erro­ri di cal­co­lo. In Tosca­na le gra­dua­to­rie sono sta­te pub­bli­ca­te il 1° luglio. Pur­trop­po sono risul­ta­te fal­sa­te a cau­sa degli innu­me­re­vo­li erro­ri. A cau­sa dei mol­tis­si­mi recla­mi, in data odier­na le gra­dua­to­rie non han­no anco­ra subi­to rettifica.

In mol­te regio­ni i vin­ci­to­ri non saran­no abba­stan­za per copri­re i posti mes­si a dispo­si­zio­ne nel ban­do. Ad esem­pio, in Vene­to, su 1.040 posti mes­si a dispo­si­zio­ne per il soste­gno nel­la scuo­la pri­ma­ria, i vin­ci­to­ri sono solo 114, il che signi­fi­ca che resta­no sco­per­te 926 cat­te­dre, che quin­di andran­no a docen­ti non specializzati.

Così non va. Le pro­ve con­cor­sua­li van­no rivi­ste per moda­li­tà e con­te­nu­ti: i test a rispo­sta mul­ti­pla non son­da­no le com­pe­ten­ze meto­do­lo­gi­che e didat­ti­che e le doman­de a rispo­sta aper­ta impli­ca­no trop­pa sog­get­ti­vi­tà nel­la valu­ta­zio­ne da par­te del­le com­mis­sio­ni d’esame, con il rischio di una discre­pan­za anche mol­to evi­den­te a secon­da del­la commissione.

La nostra pro­po­sta pre­ve­de una pro­va pre­se­let­ti­va di cul­tu­ra gene­ra­le e in segui­to una pro­va scrit­ta da svol­ge­re in sede.

 Ogni can­di­da­to estrar­rà la pro­pria trac­cia e avrà il tem­po per pro­get­ta­re un’UdA (Uni­tà didat­ti­ca di Appren­di­men­to), che sarà in segui­to valu­ta­ta da una com­mis­sio­ne. Chi supe­re­rà la pro­va avrà acces­so all’orale, che con­ste­rà in un un col­lo­quio sul­la pro­va sostenuta.

 Nell’occasione le com­mis­sio­ni potran­no chie­de­re chia­ri­men­ti sull’elaborato e pare­ri pro­fes­sio­na­li e nor­ma­ti­vi lega­ti all’attività.

In que­sto modo la pro­get­ta­zio­ne dell’attività evi­den­zie­rà le com­pe­ten­ze di un docen­te, limi­tan­do la pura sog­get­ti­vi­tà di una commissione. 

Que­sta tipo­lo­gia di pro­va vie­ne già adot­ta­ta per i con­cor­si da Diri­gen­te Sco­la­sti­co e per l’accesso al TFA per il sostegno.

 

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