Possibile torna in piazza con i suoi banchetti. Dopo l’estate referendaria che ha unito i comitati di tutta Italia, e dopo la battaglia vinta accanto a Massimo “Max” Fanelli, per la calendarizzazione della legge su “Fine vita”, torniamo ai banchetti con la petizione #CannabisLegale.
Da luglio 2015 è in Parlamento la proposta di legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati presentata da un intergruppo formato da oltre 200 parlamentari di tutti i partiti.
Una proposta organica e complessiva che cerca di ridisegnare completamente l’approccio normativo della cannabis, attraverso la possibilità dell’autocoltivazione, della coltivazione collettiva (cannabis social club) e dell’istituzione di un vero e proprio monopolio statale, come per il tabacco e l’alcol. Un “nuovo” mercato regolamentato e a tutela dei cittadini, che siano consumatori oppure no, vietandone sia l’utilizzo ai minori di 18 anni che la pubblicità in ogni sua forma.
Le stime indicano in diversi milioni di persone in Italia coloro che hanno fatto uso di cannabis nella loro vita, ed è impensabile pensare di trattarli tutti come criminali. Sarebbe come incarcerare coloro che utilizzano abitualmente alcol (magari bevendosi una birra al giorno) oppure che hanno in casa più di 5 bottiglie di vino. Sarebbe paradossale, no? Invece questo è quello che accade ogni giorno nel nostro paese: ragazzi che per uno spinello o poco più vanno in carcere o vengono trattati come dei veri e propri criminali, famiglie disperate e vite devastate dall’utilizzo di una sostanza che, è scientificamente provato, fa molto meno male rispetto all’alcol (morti causate annualmente dall’uso/abuso di alcol in Italia: tra le 20 e le 30.000; morti causate dall’uso/abuso di cannabis: zero).
La proposta di legge che ha cominciato a muovere i suoi primi passi in Parlamento, dove è stata calendarizzata in commissione giustizia alla camera, rappresenta il tentativo di innovazione più grande sulla legislazione della cannabis a livello europeo, almeno.
Nonostante questa proposta di legge sia stata sottoscritta da 220 Deputati (35% della Camera) e da 73 Senatori (23% del Senato) non sembra che ci sia nessuna particolare urgenza nell’approvazione, anzi, stante il parere negativo del governo (e fortemente negativo di molti suoi componenti) sembra davvero difficile che questa proposta possa arrivare alla discussione in aula, figuriamoci alla sua approvazione.
Per questo motivo Possibile ha deciso di partire con una petizione sulla legalizzazione per stimolare l’attività parlamentare a riguardo e “costringere” il Parlamento a deliberare in merito, e nel contempo per costruire una base di “attivisti” che siano già pronti, in caso di fallimento della proposta attuale, a sottoscrivere una nuova proposta di legge di iniziativa popolare che possa essere immediatamente riproposta.
Auspichiamo che questa campagna si diffonda a tutte le forze politiche e sociali che si riconoscono nella lotta antiproibizionista. Perché solo l’unificazione degli sforzi e la concentrazione delle risorse permetteranno di affrontare questa battaglia politica con il supporto della cittadinanza, che al netto delle menzogne proibizioniste, è già oggi consapevole che la legalizzazione della cannabis porta soltanto aspetti positivi rispetto alle politiche proibizioniste applicate fino ad oggi, che hanno ottenuto scarsissimi risultati.