I comitati toscani di Possibile rispondono all’appello di Don Biancalani

Don Biancalani ci ha condotto per le sale della sua comunità, cominciando da quella dove risiedeva la “Pizzeria del rifugiato”. Accanto alla sua porta, la scritta: “Refugees Welcome”.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mercoledì 19 dicem­bre, i comi­ta­ti tosca­ni di Pos­si­bi­le si sono riu­ni­ti a Vico­fa­ro. L’oc­ca­sio­ne ce l’ha offer­ta Don Bian­ca­la­ni, con il suo appel­lo di cir­ca due set­ti­ma­ne fa, in cui chie­de­va ali­men­ti e coper­te per gli ospi­ti del­la sua comu­ni­tà di acco­glien­za.

Don Bian­ca­la­ni assur­ge, suo mal­gra­do, agli ono­ri del­le cro­na­che nel­l’a­go­sto del 2017 quan­do, dopo aver posta­to su Face­book una foto che ritrae­va alcu­ni suoi ospi­ti in una pisci­na, rega­lo per aver lavo­ra­to come came­rie­ri e cuo­chi per una onlus, si è sca­te­na­ta la con­sue­ta rid­da di dileg­gi, offe­se, insul­ti. Il tut­to fomen­ta­to dal soli­to tweet (la con­sue­tu­di­ne del­l’o­dio è pur­trop­po un tema di que­sti tem­pi) del­l’al­lo­ra lea­der del­la Lega Mat­teo Sal­vi­ni, oggi Mini­stro del­l’In­ter­no.

Da allo­ra, l’at­ten­zio­ne sul corag­gio­so par­ro­co non si è più spen­ta, entran­do nel­la pro­pa­gan­da raz­zi­sta, pri­ma, del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le di Sal­vi­ni e, poi, del gover­no, ege­mo­niz­za­to dal­le pul­sio­ni intol­le­ran­ti e discri­mi­na­to­rie del­la Lega. Anche le isti­tu­zio­ni loca­li sono inter­ve­nu­te: dopo una serie di con­trol­li (fin trop­po nume­ro­si per non susci­ta­re dei sospet­ti quan­to all’in­si­sten­za), il Comu­ne di Pisto­ia ha emes­so un’or­di­nan­za per la ces­sa­zio­ne del­l’at­ti­vi­tà di acco­glien­za nei loca­li del­la cano­ni­ca, per moti­vi di sicu­rez­za. L’im­me­dia­to ricor­so al Tar ha pro­dot­to, per il momen­to, la sospen­si­va del­la chiu­su­ra del cen­tro di accoglienza.

La vicen­da ovvia­men­te non pote­va non riper­cuo­ter­si sul­la pos­si­bi­li­tà di acce­de­re ai fon­di stan­zia­ti per la rete dei Cas (Cen­tri di Acco­glien­za Straor­di­na­ria), di cui la par­roc­chia di San­ta Maria Mag­gio­re a Vico­fa­ro fa par­te. Non volen­do rinun­cia­re in nes­sun modo a dona­re acco­glien­za per­ché, come è scrit­to sot­to il cro­ci­fis­so (que­sto sì nel posto giu­sto!) in uno dei loca­li adia­cen­ti alla chie­sa: “le migra­zio­ni sono una sfi­da per la cre­sci­ta di tut­ti”, nasce l’e­si­gen­za di lan­cia­re l’ap­pel­lo e chie­de­re aiuto.

Da qui l’i­dea di ade­ri­re come rete dei comi­ta­ti tosca­ni di Pos­si­bi­le, anche sul­la scia del­la bel­la espe­rien­za mar­chi­gia­na “Ter­re Resi­sten­ti”. Espe­rien­za che, come quel­la vis­su­ta mer­co­le­dì pome­rig­gio, testi­mo­nia che l’a­gi­re con­cre­to è sem­pre un valo­re aggiun­to. Dà sen­so rea­le al  pro­prio impe­gno civi­le e poli­ti­co, ci misu­ra con le situa­zio­ni esi­sten­ti, ci dà la pos­si­bi­li­tà di tra­sfor­ma­re i nostri valo­ri e prin­ci­pi in espe­rien­ze che ci arricchiscono.

E, a dir­la tut­ta, sia­mo sta­ti noi a rice­ve­re acco­glien­za, ieri. Dal­lo stes­so Don Bian­ca­la­ni, dal­le per­so­ne che quo­ti­dia­na­men­te lo affian­ca­no nel­la gestio­ne del­la comu­ni­tà, dai ragaz­zi che la com­pon­go­no, che le dona­no vita­li­tà. E que­sto, nono­stan­te che mol­ti dei loro occhi par­las­se­ro di cose che noi nep­pu­re sap­pia­mo immaginare.

Don Bian­ca­la­ni ci ha con­dot­to per le sale del­la sua comu­ni­tà, comin­cian­do da quel­la dove risie­de­va la “Piz­ze­ria del rifu­gia­to”. Accan­to alla sua por­ta, la scrit­ta: “Refu­gees Wel­co­me”. Oggi è chiu­sa, per­ché la strut­tu­ra dove si tro­va la cuci­na non è a norma.

Poi nel chio­stro del­la chie­sa, lun­go una par­te del suo peri­me­tro che è al coper­to. Qui dor­mo­no tren­ta ragaz­zi su let­ti a castel­lo, dona­ti dal­la Fon­da­zio­ne “Un Rag­gio di Luce Onlus” di Pisto­ia. E, infi­ne, nel­la chie­sa, che è gran­de per for­tu­na e dispo­ne di un matro­neo spa­zio­so, in cui sono dispo­sti a ter­ra set­tan­ta mate­ras­si. Ma ogni gior­no, anche spin­to dal fred­do, arri­va qual­cu­no alla comu­ni­tà e ormai c’è posto per un solo altro mate­ras­so. “Que­st’an­no qui non fare­mo il pre­se­pe: è que­sto il nostro pre­se­pe”, ci dice guar­dan­do­si intorno.

Ci rac­con­ta del­le sue recen­ti vicis­si­tu­di­ni, alle pre­se con isti­tu­zio­ni che non lo aiu­ta­no, anzi. Con quel­la par­te di cit­ta­di­ni osti­le alla comu­ni­tà, tan­to da arri­va­re a sot­to­scri­ve­re una peti­zio­ne, invia­ta al Pre­fet­to e al Vesco­vo. Con la pre­mes­sa: “nes­su­no di noi è fasci­sta o raz­zi­sta, ma a Vico­fa­ro è impos­si­bi­le vive­re”. Il soli­to, imman­ca­bi­le “ma”.

Don Bian­ca­la­ni è anche un po’ delu­so dal­la timi­dez­za del­la sua Chie­sa. E, in effet­ti, pas­si (si fa per dire) se degli agen­ti che rispon­do­no a Sal­vi­ni fer­ma­no, duran­te una mani­fe­sta­zio­ne del­la Lega, due ragaz­zi col car­tel­lo “Ama il pros­si­mo tuo”, ma per­ché chi di quel ver­bo dovreb­be fare il faro del pro­prio agi­re non sostie­ne chi segue le indi­ca­zio­ni del Van­ge­lo? Per­ché sono così rari i Don Biancalani?

Con­fer­man­do quan­to ci sia­mo det­ti ieri nel salu­tar­ci, ossia che, come comi­ta­ti tosca­ni, con­ti­nue­re­mo ad esse­re atten­ti alle esi­gen­ze del­la comu­ni­tà di Vico­fa­ro, riten­den­do che, pur­trop­po, le neces­si­tà non fini­sca­no oggi, van­no rin­gra­zia­ti colo­ro che han­no con­tri­bui­to alla riu­sci­ta del­la rac­col­ta, che poi è sta­ta anche un’oc­ca­sio­ne pre­zio­sa per costrui­re rela­zio­ni. Rac­col­ta che, va ricor­da­to, com­pren­de gene­ri ali­men­ta­ri (pas­sa­ta di pomo­do­ro, lat­te, pasta, riso, pata­te, cipol­le, biscot­ti), pro­dot­ti per l’i­gie­ne, bian­che­ria inti­ma, coper­te e sac­chi a pelo.

E dun­que il rin­gra­zia­men­to va al Cir­co­lo Arci Tor­re Giu­lia di San Roma­no, al Cir­co Arci Padu­le di Sesto Fio­ren­ti­no e l’As­so­cia­zio­ne Rete Socia­le Fori­Mer­ca­to di Firen­ze, che han­no dato la dispo­ni­bi­li­tà del­la pro­pria sede per effet­tua­re la rac­col­ta. Gra­zie anche all’Asso­cia­zio­ne Artu­ro di San­ta Cro­ce sul­l’Ar­no, che ha offer­to dei pre­zio­sis­si­mi libri di ita­lia­no per stra­nie­ri. E gra­zie di cuo­re al grup­po di Piom­bi­no Laicità&Diritti che, tra­mi­te vaglia posta­le, ha con­sen­ti­to di arric­chi­re la raccolta.

E soprat­tut­to gra­zie a tut­ti colo­ro (e sono sta­ti tan­ti!) che, facen­do la spe­sa, han­no pen­sa­to alla comu­ni­tà di Vico­fa­ro, por­tan­do quan­to neces­sa­rio e han­no così reso con­cre­to il valo­re del­la soli­da­rie­tà. E di que­sti tem­pi non era affat­to scontato.

Ema­nue­la Amendola[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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