I fondi per la disabilità diminuiscono anno dopo anno, nel disinteresse generale

In Lom­bar­dia è all’ordine del gior­no il dibat­ti­to sul­la ridu­zio­ne dei fon­di per la disa­bi­li­tà gra­ve e cro­ni­ca, i fon­di che sup­por­ta­no cura ed assi­sten­za del­le per­so­ne più fra­gi­li ha cor­so il rischio con­cre­to di esse­re dra­sti­ca­men­te tagliato. 

Ciò sareb­be sta­to inspie­ga­bi­le con­si­de­ran­do anche l’incremento di 20 milio­ni stan­zia­to dal Gover­no Centrale. 

Que­sti sono casi ecla­tan­ti che con­cen­tra­no per qual­che fra­zio­ne di secon­do l’attenzione pub­bli­ca su que­ste tema­ti­che ma all’insaputa di tut­ti già da mol­ti anni è in atto un len­to ed ine­so­ra­bi­le deca­di­men­to di ser­vi­zi, pre­sta­zio­ni e mate­ria­le ero­ga­to

Sof­fer­mia­mo­ci su un esem­pio con­cre­to fra tan­ti, le tra­ver­se sal­va­ma­te­ras­so. Nel 2009 l’ASL di Mila­no for­ni­va men­sil­men­te 30 pez­zi di Tena Bed Plus, un pro­dot­to di otti­ma qua­li­tà ed estre­ma assor­ben­za (costo sul sito uffi­cia­le 13.80 per 20 pez­zi). Con il pas­sa­re del tem­po sia­mo pas­sa­ti ad altri for­ni­to­ri, sem­pre sca­den­do in qua­li­tà, fino ad appro­da­re alle attua­li Sof­fi­sof, la cui qua­li­tà è inne­ga­bil­men­te mol­to infe­rio­re (costo sul sito del uffi­cia­le 7.90 per 15 pezzi). 

Par­lia­mo di cifre: nel 2009 la spe­sa desti­na­ta da Regio­ne Lom­bar­dia agli ausi­li per incon­ti­nen­za (di cui le tra­ver­se sal­va­ma­te­ras­so fan­no par­te per cir­ca un sesto del­la spe­sa com­ples­si­va) era di 35 milio­ni di euro, nel 2018 si atte­sta a 27, secon­do i dati dispo­ni­bi­li in Rete. 

Que­sto nono­stan­te una sem­pre mag­gio­re richie­sta, dovu­ta anche all’allungarsi del­la vita media. Le gare di appal­to si basa­no sul prez­zo più bas­so a sca­pi­to del­la qua­li­tà e come ripor­ta­to sul “Libro Bian­co dell’Incontinenza” le fami­glie sono costret­te ad inte­gra­re a pro­prie spe­se (si valu­ta più di un ter­zo di quan­to vie­ne for­ni­to dal SSN) per sup­pli­re a qua­li­tà e quan­ti­tà degli ausi­li erogati. 

Que­sto com­por­ta una dimi­nu­zio­ne del­la qua­li­tà di vita sia del frui­to­re degli ausi­li e del­la sua fami­glia che di chi assi­ste, le spe­se extra pesa­no su bilan­ci dome­sti­ci mol­to spes­so già gra­ve­men­te com­pro­mes­si, i cam­bi più fre­quen­ti, resi neces­sa­ri da pro­dot­ti caren­ti crea­no disa­gio sia a chi deve subir­li sia agli operatori. 

Un pro­dot­to peg­gio­re peg­gio­ra la vita di chi lo uti­liz­za ma non pos­sia­mo igno­ra­re che l’essere costret­ti a cam­bi più fre­quen­ti com­por­ta anche una mole mag­gio­re di rifiu­ti non dif­fe­ren­zia­bi­li da smal­ti­re ed un mag­gior con­su­mo di mate­ria­li plastici.

Ali­cia Ambrosini 

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