Il “cambiamento” dei 5 stelle: stabilizzazione dei docenti di religione, sulla pelle degli abilitati

Possibile, da sempre, rivendica una posizione chiarissima sull’argomento: la scuola deve essere laica e aprirsi maggiormente al pluralismo religioso; per questo auspichiamo una revisione del Concordato Stato - Chiesa e che l’ora di Insegnamento della Religione Cattolica sia superata.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]È noti­zia di ieri che l’On. Flo­ra Fra­te del­la Com­mis­sio­ne Cul­tu­ra del­la Came­ra dei Depu­ta­ti del Movi­men­to 5 Stel­le ha chie­sto al Gover­no di valu­ta­re la pos­si­bi­li­tà di un pia­no straor­di­na­rio di assun­zio­ne per gli inse­gnan­ti di reli­gio­ne cat­to­li­ca, ingiu­sta­men­te esclu­si da quel­lo del­la “Buo­na Scuo­la”; la moti­va­zio­ne sareb­be che “su un tota­le di cir­ca 25mila docen­ti, oltre 15mila sono assun­ti all’inizio di ogni anno sco­la­sti­co con un con­trat­to a tem­po deter­mi­na­to. Si trat­ta di diver­se miglia­ia di docen­ti: una par­te di essi (con il tri­ste pri­ma­to di oltre 25 anni di ser­vi­zio pre­ca­rio), pur aven­do supe­ra­to il con­cor­so del 2004, non è sta­ta immes­sa in ruo­lo; gli altri, anch’essi con più di 36 mesi di ser­vi­zio, han­no svol­to per la mag­gior par­te un inca­ri­co a tem­po deter­mi­na­to da oltre 15 anni”.

Lo stes­so M5S, nel 2014, ave­va però pre­sen­ta­to un’interrogazione par­la­men­ta­re, a fir­ma dei depu­ta­ti Vega Colon­ne­se, Sil­via Gior­da­no e Rober­to Fico all’allora Mini­stra del­la Pub­bli­ca Istru­zio­ne Ste­fa­nia Gian­ni­ni con cui si chie­de­va al Gover­no di sosti­tui­re l’ora di reli­gio­ne con un’ora di inse­gna­men­to del­la sto­ria di tut­te le reli­gio­ni.

Que­sto per­ché allo­ra, secon­do i depu­ta­ti gril­li­ni, la sen­ten­za 203/1989 del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le, che ele­va a prin­ci­pio supre­mo dell’ordinamento costi­tu­zio­na­le il prin­ci­pio di lai­ci­tà, avreb­be dovu­to pre­va­le­re sul­le indi­ca­zio­ni del Con­cor­da­to, ponen­do così l’insegnamento del­la reli­gio­ne cat­to­li­ca nel­le scuo­le ita­lia­ne su un pia­no di equi­di­stan­za ed impar­zia­li­tà rispet­to alle altre religioni.

Le due posi­zio­ni discor­dan­ti del Movi­men­to 5 stel­le con­fon­do­no ulte­rior­men­te un qua­dro già com­ples­so di posi­zio­ni poli­ti­che: se è vero che la scuo­la deve esse­re lai­ca, per­ché chie­de­re un pia­no straor­di­na­rio di assun­zio­ne di miglia­ia di docen­ti di reli­gio­ne cattolica?

Pos­si­bi­le, da sem­pre, riven­di­ca una posi­zio­ne chia­ris­si­ma sull’argomento: la scuo­la deve esse­re lai­ca e aprir­si mag­gior­men­te al plu­ra­li­smo reli­gio­so; per que­sto auspi­chia­mo una revi­sio­ne del Con­cor­da­to Sta­to — Chie­sa e che l’ora di Inse­gna­men­to del­la Reli­gio­ne Cat­to­li­ca sia superata.

Rite­nia­mo infi­ne che una prio­ri­tà del Gover­no in fat­to di sta­bi­liz­za­zio­ne del per­so­na­le pre­ca­rio andreb­be rico­no­sciu­ta — pri­ma che ai docen­ti di reli­gio­ne, assun­ti su indi­ca­zio­ne del­le Curie — a tut­ti quei docen­ti di secon­da fascia abi­li­ta­ti e vin­ci­to­ri di con­cor­so che anco­ra aspet­ta­no di vede­re man­te­nu­ta la pro­mes­sa di assun­zio­ne da par­te del Miur al ter­mi­ne di un per­cor­so lun­go e dispen­dio­so: que­sti docen­ti han­no con­se­gui­to un tito­lo attra­ver­so un iter isti­tu­zio­na­le tra­spa­ren­te e veri­fi­ca­bi­le che legit­ti­ma la loro pro­fes­sio­na­li­tà e han­no dirit­to di esse­re sta­bi­liz­za­ti prio­ri­ta­ria­men­te, con una rica­du­ta posi­ti­va sul­la con­ti­nui­tà didat­ti­ca degli stu­den­ti e del­le studentesse.

Eula­lia Grillo

Comi­ta­to Scuo­la Possibile

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.