Bari, Molfetta, Firenze, Udine, Trieste, Campi Bisenzio, Prato, Verona, Monza, Varese. C’è un costituzionalista che sta girando spasmodicamente l’Italia e che nei prossimi dieci giorni farà tappa nelle città elencate per illustrare le ragioni del NO al referendum. Mai una parola fuori posto, mai stanco di spiegare nel merito, articolo per articolo, questo costituzionalista risponde al nome di Andrea Pertici.
Un costituzionalista in viaggio costante da prima dell’estate, alla ricerca non delle luci delle telecamere, ma di persone che hanno voglia di capire, di approfondire, e magari di diventare loro stesse presidi costituzionali. Il tutto con uno strumento che non va più di moda: un libro – “La Costituzione spezzata” -, contenente delle tesi, scritte nero su bianco. Un elemento che torna ad avere una forza rivoluzionaria, nel momento in cui la politica sembra scomparire e in cui le politiche pubbliche cambiano di giorno in giorno. Se fino a ieri l’Italicum era la miglior legge elettorale del mondo, che tutta Europa ci avrebbe copiato, oggi è una legge ampiamente modificabile, senza che neppure sia mai stata applicata. Delle idee di ieri non rimangono che brevi frasi sul web, che si rincorrono, si stratificano e infine si perdono nel rumore di fondo.
Andrea Pertici, tra gli ispiratori delle proposte di riforma costituzionale sostenute da Possibile, ha scelto la strada meno battuta eppure così antica. Un’iniziativa alla volta, un dibattito alla volta. L’incontro di persona, personalmente: una mobilitazione silenziosa. E se lo fa un costituzionalista, dobbiamo farlo anche tutti noi, ciascuno nelle proprie possibilità, che sia l’organizzazione di un evento pubblico o un semplice caffè con un amico.