Il #governodellemigliori di cui vogliamo parlare in questo mese di marzo è il governo delle pratiche per l’uguaglianza di genere che sono già legge in altri Paesi: oggi parliamo dell’abolizione della #tampontax.
È una battaglia di civiltà, oltre a una questione economica e sanitaria concreta, lo abbiamo sempre detto, fin dalla prima volta in cui abbiamo presentato in Parlamento la proposta di legge per ridurre l’IVA sui prodotti per l’igiene mestruale al 4%, come beni di prima necessità. Era il 2016 e da allora sono cambiate alcune cose (oggi la tampon tax è entrata nel dibattito pubblico, finalmente) ma la tassazione è ancora al suo posto.
Irlanda, Francia, Portogallo, Olanda, e Belgio applicano l’IVA ridotta, tra il 5 e il 6, la Germania al 7%, in linea con la direttiva europea del 2006. Il Regno Unito all’inizio del 2021 ha abolito la tampon tax, scendendo così sotto al 5% indicato dall’Unione Europea.
La Scozia, addirittura, è il primo stato al mondo ad andare oltre e a fornire i prodotti per il ciclo gratuitamente: la legge prevede che gli enti locali forniscano gratuitamente alle persone bisognose i prodotti igienici di cui facciano richiesta, e che li mettano a disposizione nelle scuole, università ed edifici pubblici in genere.
Il 24 febbraio 2021 il governo francese ha varato delle misure contro la precarietà studentesca rendendo progressivamente accessibili, gratuitamente, gli assorbenti. Nelle prossime settimane le residenze universitarie e i servizi sanitari universitari saranno dotati di dispensatori di protezioni igieniche gratuite ed ecocompatibili.