Il nostro impegno per il no alla riforma costituzionale, e non solo

Possibile si trasforma immediatamente in un comitato per il no alla riforma costituzionale. Un no che parli del "noi": per dare più rappresentanza, una democrazia che funzioni meglio, per restituire una 'misura' al potere, per rafforzare gli strumenti di partecipazione, di garanzia e di controllo.

Pos­si­bi­le si tra­sfor­ma imme­dia­ta­men­te in un comi­ta­to per il no alla rifor­ma costi­tu­zio­na­le. Un no che par­li del “noi”: per dare più rap­pre­sen­tan­za, una demo­cra­zia che fun­zio­ni meglio, per resti­tui­re una ‘misu­ra’ al pote­re, per raf­for­za­re gli stru­men­ti di par­te­ci­pa­zio­ne, di garan­zia e di controllo.

Le pros­si­me ini­zia­ti­ve saran­no tut­te inse­ri­te nel con­te­sto del­la cam­pa­gna refe­ren­da­ria, all’in­se­gna di una diver­sa cul­tu­ra poli­ti­ca e isti­tu­zio­na­le rispet­to a quan­to stia­mo veden­do in que­sti mesi.

Per rac­con­ta­re alle ita­lia­ne e agli ita­lia­ni che non si trat­ta di affer­ma­re sol­tan­to una cri­ti­ca al model­lo che ci vie­ne pro­po­sto, ma di pro­por­re una nuo­va sta­gio­ne poli­ti­ca, nel­le scel­te, nel­le paro­le, nei modi (che anche quel­li sono importanti).

Il Poli­ti­camp di que­sta esta­te sarà inte­ra­men­te dedi­ca­to alla nostra par­te­ci­pa­zio­ne alla cam­pa­gna e alle ragio­ni del no.

Dare­mo il via a un viag­gio rico­sti­tuen­te attra­ver­so il pae­se, un viag­gio col­let­ti­vo, una squa­dra di per­so­ne che cre­do­no nel­la Repub­bli­ca e nei diritti.

I nostri comi­ta­ti dif­fu­si in tut­ta Ita­lia saran­no atti­vi e mobi­li­ta­ti, in col­la­bo­ra­zio­ne con tut­ti i sog­get­ti che vor­ran­no con­di­vi­de­re la campagna.

Sul web cree­re­mo un sito dedi­ca­to, con gli appel­li e le spie­ga­zio­ni più uti­li e effi­ca­ci, con i pare­ri più auto­re­vo­li, per un dibat­ti­to infor­ma­to e con­sa­pe­vo­le. Trop­pe cose sono acca­du­te in que­sti anni sen­za che nes­su­no le illu­stras­se e trop­pi impe­gni elet­to­ra­li si sono vola­ti­liz­za­ti o rove­scia­ti nel loro contrario.

Insie­me alle ragio­ni del no con­ti­nue­re­mo a pro­por­re altre cam­pa­gne pro­mos­se dai cit­ta­di­ni, come la mobi­li­ta­zio­ne dei gro­w­shop­per per la lega­liz­za­zio­ne del­la Can­na­bis e la leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re per il dirit­to allo stu­dio, che muo­ve­ran­no fin dai pros­si­mi giorni.

Anco­ra, pre­sen­te­re­mo il nostro pro­get­to di gover­no in pro­gress, a par­ti­re da una stra­te­gia per un soste­gno uni­ver­sa­le e una pro­gres­si­vi­tà fisca­le.

Rac­co­glie­re­mo le ade­sio­ni di chi non si rico­no­sce nel par­ti­to del­la nazio­ne.

Dare­mo voce alle cam­pa­gne loca­li, come acca­de in que­sti gior­ni a Fano sul­la sani­tà e ad Augu­sta per l’ambiente.

Se vole­te par­te­ci­pa­re scri­ve­te a civati@gmail.com.
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Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.