La campagna per il reddito di dignità (meglio sarebbe dire “minimo”, anche se qualcuno parla di reddito “di cittadinanza”, in realtà confondendo un po’ le cose) promossa da Libera e da Gruppo Abele ha raggiunto oramai le settantamila firme, e può contare sull’adesione di diversi parlamentari e gruppi parlamentari.
Ora è arrivato il momento di portare la mobilitazione anche nelle piazze, il 6 giugno, quando presso numerosi banchetti organizzati su tutto il territorio italiano sarà possibile dare la propria adesione alla proposta.
Il nostro invito è non solo a sottoscrivere, ma anche a farci promotori della campagna stessa, sia nelle piazze già individuate, sia in altre piazze, organizzando un proprio banchetto, sia nei giorni a seguire, anche sul web.
Le istruzioni sono tutte qui.
Riteniamo sia importante partecipare perché, al di là dei tecnicismi, è fondamentale creare un consenso politico attorno alla questione, così che uno strumento universale di tutela venga introdotto anche in Italia, perché ce lo chiede l’Europa, perché siamo i soli a non averlo (insieme a Grecia e Ungheria), perché è giusto e non più rimandabile.