il Regolamento Fusignani e il decreto Minniti: gara a chi fa peggio in materia di sicurezza urbana

Appena il nuovo Regolamento Comunale di Polizia Urbana voluto dal Vicesindaco di Ravenna Fusignani (e presumibilmente non osteggiato dal Sindaco De Pascale ma spero osteggiatissimo almeno dagli assessori Morigi e Baroncini) dovesse entrare in vigore e contenere i divieti e le sanzioni che sono stati anticipati dalla stampa locale, porremo in essere un atto di doverosa disobbedienza civile, attuando il volantinaggio in centro.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Appena il nuo­vo Rego­la­men­to Comu­na­le di Poli­zia Urba­na volu­to dal Vice­sin­da­co di Raven­na Fusi­gna­ni (e pre­su­mi­bil­men­te non osteg­gia­to dal Sin­da­co De Pasca­le ma spe­ro osteg­gia­tis­si­mo alme­no dagli asses­so­ri Mori­gi e Baron­ci­ni) doves­se entra­re in vigo­re e con­te­ne­re i divie­ti e le san­zio­ni che sono sta­ti anti­ci­pa­ti dal­la stam­pa loca­le, por­re­mo in esse­re un atto di dove­ro­sa disob­be­dien­za civi­le, attuan­do il volan­ti­nag­gio in centro.

Un atto demo­cra­ti­co (quel­lo del volan­ti­nag­gio) che è sta­to sem­pre libe­ra­men­te con­sen­ti­to pro­prio per­ché eser­ci­zio di liber­tà costi­tu­zio­na­le e che uno sce­rif­fo loca­le non può per­met­ter­si di met­te­re in discus­sio­ne con una rego­let­ta municipale.

Se sare­mo col­pi­ti da ver­ba­le e san­zio­na­ti, fare­mo ricor­so e chie­de­re­mo all’Au­to­ri­tà Giu­di­zia­ria di sol­le­va­re que­stio­ne di legit­ti­mi­tà costi­tu­zio­na­le del decre­to Min­ni­ti-Orlan­do sul­la sicu­rez­za urbana.

Il nuo­vo Rego­la­men­to, anche se avrà gli incre­di­bi­li e gra­vis­si­mi con­te­nu­ti che tra­pe­la­no dal­l’in­ter­vi­sta al Car­li­no di Fusi­gna­ni, sarà pur­trop­po (tem­po­ra­nea­men­te) legit­ti­mo per­ché con­for­me alla leg­ge e cioè al decre­to-leg­ge n. 14 del 2017 noto come Decre­to Min­ni­ti-Orlan­do sul­la sicu­rez­za urbana.

Ma sarà inco­sti­tu­zio­na­le, per­ché inco­sti­tu­zio­na­le è lo stes­so decre­to-leg­ge, che con­ti­nue­rà ad esse­re appli­ca­to da soler­ti ammi­ni­stra­to­ri loca­li fino a quan­do la Cor­te Costi­tu­zio­na­le non sarà chia­ma­ta a pronunciarsi.

E noi ci ado­pe­re­re­mo 1) per­ché il Rego­la­men­to non abbia quei con­te­nu­ti e rispet­ti la digni­tà di ogni per­so­na, anche se pove­ra ed emar­gi­na­ta, inter­ve­nen­do nel­la sede del Con­si­glio Comu­na­le e del­le Com­mis­sio­ni per­ma­nen­ti e sup­por­tan­do il lavo­ro pre­zio­so del con­si­glie­re di Raven­na in Comu­ne Mas­si­mo Man­zo­li 2) se appro­va­to con que­gli odio­si con­te­nu­ti,sia can­cel­la­to dal TAR o cadu­ca­to per ille­git­ti­mi­tà deri­va­ta da una pro­nun­cia di inco­sti­tu­zio­na­li­tà del decre­to Minniti.

La nar­ra­zio­ne secu­ri­ta­ria del vice­sin­da­co pun­ta al deco­ro del­le sole aree urba­ne cen­tra­li,dimen­ti­can­do le peri­fe­rie, quel­le nel­le qua­li ci sareb­be più biso­gno di idee e di un robu­sto inter­ven­to pub­bli­co di recu­pe­ro urba­ni­sti­co, rivi­ta­liz­za­zio­ne e sicu­rez­za inclu­si­va e partecipata.

La misu­ra più odio­sa resta però il daspo urba­no con­tro chi chie­de l’e­le­mo­si­na:allon­ta­na­re e san­zio­na­re i pove­ri e gli emar­gi­na­ti è un eser­ci­zio uti­le solo al con­sen­so elet­to­ra­le ma inflig­ge alla cul­tu­ra del­la nostra cit­tà una feri­ta pro­fon­da, per­ché toc­ca quel prin­ci­pio disoli­da­rie­tà che non a caso la Costi­tu­zio­ne, all’art. 2, defi­ni­sce “dove­re inderogabile”.

E il novel­lo cen­so­re dei pub­bli­ci costu­mi ci tie­ne a chia­ri­re che il divie­to riguar­da la “que­stua, in gene­ra­le, in qua­lun­que for­ma, anche non aggres­si­va.

E’ appe­na il caso di osser­va­re che chie­de­re l’e­le­mo­si­na non è più rea­to dal 1999 quan­do il legi­sla­to­re abro­gò il rea­to di men­di­ci­tà, sul­la scor­ta di una sen­ten­za del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le del 1995 che riten­ne non san­zio­na­bi­le penal­men­te la men­di­ci­tà non inva­si­va, rivol­ta solo ad una richie­sta di aiu­to o a sol­le­ci­ta­re un atto di cari­tà, sen­za alcun tur­ba­men­to per la sicu­rez­za o l’or­di­ne pubblico.

Ovvia­men­te, se fos­se appro­va­to un simi­le rego­la­men­to Raven­na non sareb­be affat­to più sicu­ra ma sareb­be cer­ta­men­te meno uma­na.

Incu­rio­si­sce, poi, il metro col qua­le il Vice­sin­da­co-sce­rif­fo misu­re­rà l’abbi­glia­men­to spin­to (paro­le testua­li di Fusi­gna­ni) di pre­sun­te pro­sti­tu­te piut­to­sto che di turi­sti o cit­ta­di­ni vesti­ti poco, per san­zio­nar­lo con la bel­lez­za di 400 euro.

Ci sarà da ride­re, quan­do avre­mo smes­so di pian­ge­re.

Andrea Mae­stri — Possibile[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.