Lo abbiamo detto agli Stati Generali delle Donne di Possibile.
Lo abbiamo scritto sulla tessera di Possibile del 2019.
Lo abbiamo ribadito sottoscrivendo l’appello per la costruzione di un’unica lista alle Europee, femminista, ecologista e progressista: le donne sono l’unica vera opposizione allo stato pietoso, dannoso, terminale in cui versa la Politica in ogni angolo del mondo.
Lo sono soprattutto le ragazze più giovani, quelle che invece questo Paese mortifica, che vorrebbe solo come mamme chiuse in casa a fare figli, quelle più brave a scuola dei loro colleghi maschi, quelle che si laureano prima e meglio, quelle che trovano tutte le porte chiuse se provano a fare carriera, quelle a cui con benignità viene offerto uno stage non pagato, “che poi vediamo se sei abbastanza carina”.
Il riscatto di questo Paese passa da loro. E invece stiamo rinunciando sistematicamente alle nostre risorse migliori, in ogni settore.
Possibile ha deciso di fare la propria parte. Oltre a firmare appelli e a implorare un protagonismo che nessuno concede, abbiamo fatto nostri gli impegni sottoscritti nell’appello per una lista femminista. Su 15 candidature che Possibile esprime nella lista Europa Verde, 13 sono donne.
Chiara Bertogalli, Martina Comparelli, Annalisa Corrado, Nicoletta Dentico, Francesca Druetti, Anna Chiara Forte, Fatou Boro Lo, Silvia Parodi, Filly Pollinzi, Benedetta Rinaldi, Chiara Rossini, Emanuela Trimarchi.
Sono candidature di valore e spessore, che possono portare un reale cambiamento nelle istituzioni e nella qualità dell’azione politica. Sono candidata anche io insieme a loro per supportarle nel modo più forte possibile, per metterci la faccia, per condividere insieme a loro queste settimane intense e fortissime, in cui potremo ribadire con maggiore forza il senso del nostro impegno.
Siamo tutte determinate a cambiare un sistema che ci mortifica, ci squalifica, ci priva di possibilità e, spesso, di futuro.
Lo facciamo per noi, per le nostre figlie e sorelle che ogni giorno di più perdono voce e diritti in una società sempre più patriarcale. Lo facciamo per il nostro Paese ogni giorno più imbruttito dall’odio e dalla violenza, verbale, fisica, istituzionale.
Lo facciamo per chi non ne ha la forza e anche per chi crede che nulla può cambiare. E invece sappiamo che ciascuna di noi può fare la differenza.
Sappiamo che è una sfida difficilissima, ma calcoli e pallottolieri non fanno per noi. Non abbiamo paura, perché sappiamo che non c’è più tempo, il momento di assumersi le proprie responsabilità, di fare rete insieme, di reagire a politiche regressive e pericolose è ora.
E ora tocca a noi.