Il rischio di una riforma IRPEF a danno dei redditi bassi

L’accordo di maggioranza sulla proposta di riforma Irpef è noto solo a metà. È stato divulgato lo schema delle aliquote nominali ma per ora nulla è dato a sapere delle detrazioni, salvo che verranno rimodulate anche per assorbire il bonus Renzi-Gualtieri all’interno della struttura dell’imposta. Troppo poco anche solo per tentare di profilare le tendenze. Eppure ogni giornale è pieno zeppo di simulazioni e calcoli: vada bene per l’oggi, domani tutto ciò potrebbe essere avulso dalla realtà. Abbiamo però una certezza: non ci sarà maggiore progressività fiscale.

Pri­ma di comin­cia­re que­sta nota, occor­re subi­to spe­ci­fi­ca­re: l’accordo di mag­gio­ran­za sul­la pro­po­sta di rifor­ma Irpef è noto solo a metà. È sta­to divul­ga­to lo sche­ma del­le ali­quo­te nomi­na­li ma per ora nul­la è dato a sape­re del­le detra­zio­ni, sal­vo che ver­ran­no rimo­du­la­te anche per assor­bi­re il bonus Ren­zi-Gual­tie­ri all’interno del­la strut­tu­ra dell’imposta. Trop­po poco anche solo per ten­ta­re di pro­fi­la­re le ten­den­ze. Eppu­re ogni gior­na­le è pie­no zep­po di simu­la­zio­ni e cal­co­li: vada bene per l’oggi, doma­ni tut­to ciò potreb­be esse­re avul­so dal­la realtà.

Abbia­mo però una cer­tez­za: non ci sarà mag­gio­re pro­gres­si­vi­tà fisca­le. Lo sche­ma del­le ali­quo­te nomi­na­li nel­la par­te più alta è fis­sa­to al 43% sopra 55mila euro di red­di­to annuo: l’imposta sui red­di­ti è sem­pre più piat­ta, è sem­pre più orien­ta­ta a due livel­li di ali­quo­te mar­gi­na­li, è sem­pre mol­to tenue nei con­fron­ti del quin­to quin­ti­le di red­di­to. Stes­sa sto­ria, nes­sun cam­bia­men­to, nono­stan­te mesi di con­sul­ta­zio­ni, audi­zio­ni, pre­sen­ta­zio­ni di docu­men­ti nel­le Com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri. A che ser­ve ascol­ta­re gli esper­ti se poi nul­la si coglie del­le loro analisi?

Nel com­ples­so, la rifor­ma pro­po­sta è un ritor­no al pas­sa­to, al gover­no Ber­lu­sco­ni II e alla rifor­ma Mani­scal­co (l’allora mini­stro del­le Finan­ze) che ridus­se le ali­quo­te a quat­tro: 23, 33, 39 e 43 per cen­to (quel­le odier­ne sono addi­rit­tu­ra più bas­se, ossia 23, 25, 35, 43). Nien­te di nuo­vo sul fron­te del­la tas­sa sul red­di­to. Soli­ta pavi­di­tà, soli­to refrain del­la ridu­zio­ne del­le tas­se (per alcu­ni, non per tut­ti) e soli­ta man­che­vo­lez­za nei con­fron­ti di quel ruo­lo redi­stri­bu­ti­vo che l’imposta sul red­di­to dovreb­be ave­re nel nostro siste­ma. Il gra­fi­co che segue mostra un con­fron­to tra la cur­va dell’aliquota media attua­le e quel­la pro­dot­ta del­la rifor­ma, esclu­den­do gli effet­ti del bonus Ren­zi-Gual­tie­ri. È un con­fron­to fat­to esclu­si­va­men­te per valu­ta­re la ratio del­le nuo­ve ali­quo­te nomi­na­li. Lo sco­sta­men­to mag­gio­re avvie­ne su 55mila euro di red­di­to, per poi sce­ma­re lentamente.

Abbia­mo sem­pre det­to dei gua­sti pro­dot­ti dal bonus Ren­zi-Gual­tie­ri (vedi art. 2 Decre­to Leg­ge n. 3/2020), spe­cie sul­le ali­quo­te mar­gi­na­li ove ha crea­to dei veri e pro­pri disin­cen­ti­vi all’incremento del red­di­to per­so­na­le. Det­to ciò, ed essen­do all’oscuro del­la rimo­du­la­zio­ne del­la detra­zio­ne e di come ver­rà rias­sor­bi­to il bonus, pos­sia­mo tut­ta­via fare alcu­ne con­si­de­ra­zio­ni. Pren­dia­mo il caso di un red­di­to pari a 15100 euro (poco al di sopra del limi­te di red­di­to per il qua­le dovreb­be­ro man­te­ne­re il D.L. n. 3/2020):

l’im­po­sta lor­da è pari a 3477 euro;

le detra­zio­ni da lavo­ro dipen­den­te spet­tan­ti sono di 1560 euro;

nel caso in cui il coniu­ge sia a cari­co, la detra­zio­ne è di 690 euro;

sup­po­nia­mo che la per­so­na paghi inte­res­si pas­si­vi pari a 1500 euro annua­li (o in gene­ra­le spe­se detrai­bi­li al 19% del mede­si­mo impor­to), que­sti cor­ri­spon­do­no a 285 euro di detrazione;

il tota­le com­ples­si­vo del­le detra­zio­ni sareb­be quin­di pari a 2535 euro.

Qua­lo­ra si deci­des­se di aumen­ta­re la detra­zio­ne da lavo­ro dipen­den­te del­l’im­por­to annua­le di 1200 euro del Trat­ta­men­to Inte­gra­ti­vo D.L. n. 3/2020, le stes­se ammon­te­reb­be­ro quin­di a 2760 euro e le detra­zio­ni tota­li cre­sce­reb­be­ro sino a 3735 euro: il con­tri­buen­te fini­reb­be per per­de­re 258 euro per inca­pien­za, in quan­to le detra­zio­ni spet­tan­ti in que­sto modo supe­re­reb­be­ro l’im­po­sta lor­da esat­ta­men­te di que­sta cifra. Non dis­si­mi­le il cal­co­lo per le posi­zio­ni retri­bu­ti­ve imme­dia­ta­men­te suc­ces­si­ve a que­sta soglia. In gene­ra­le, più aumen­ta­no gli one­ri detrai­bi­li e dedu­ci­bi­li, più aumen­ta la “par­te incapiente”.

Qua­lo­ra si sta­bi­lis­se inve­ce che, come acca­de per esem­pio nel caso del­la ‘detra­zio­ne inqui­li­ni con con­trat­to di loca­zio­ne’, ven­ga rim­bor­sa­ta anche la par­te di detra­zio­ne “inca­pien­te” — una sor­ta di impo­sta nega­ti­va — si risol­ve­reb­be que­sto pro­ble­ma. In dichia­ra­zio­ne dei red­di­ti, tra l’altro, è pre­sen­te una voce appo­si­ta nel pro­spet­to di liqui­da­zio­ne (730–3 del 730 e RN del model­lo Uni­co) deno­mi­na­ta “cre­di­ti resi­dui per detra­zio­ni incapienti”.

In gene­ra­le, quin­di, pos­sia­mo boc­cia­re la pro­po­sta per due ordi­ni di motivi:

non vi è alcu­na mag­gio­re pro­gres­si­vi­tà sui red­di­ti alti;

l’assetto del­le ali­quo­te nomi­na­li pre­mia i per­cet­to­ri di red­di­ti medio-alti.

Non vor­rem­mo aggiun­ger­ne un altro, ossia che la nuo­va detra­zio­ne non copra esat­ta­men­te l’ammontare del bonus ex D.L. n. 3/2020. Ave­va­mo già avvi­sa­to che la fuo­riu­sci­ta dal­la logi­ca del bonus non sareb­be sta­ta faci­le: ora occor­re vigi­la­re su quel che deci­de­ran­no di fare con le detrazioni.

Davi­de Serafin

Ales­san­dro Cangioli

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a