Roma, 18 marzo 2017
Alla c.a. della Presidente della Camera Laura Boldrini
Gentile Presidente,
le scrivo per raccontarle di un increscioso fatto avvenuto il giorno 16 Marzo scorso presso la Camera dei Deputati, che ha visto protagonista una giovane donna di origini marocchine, ma nei fatti italiana come lei e me, per la quale intendo intercedere con lei per raccontarle l’episodio di cui è stata “vittima” e che le ha procurato profondo dispiacere e disappunto.
Ilham Mounssif è nata 22 anni fa a Marrakech da genitori marocchini e dall’età di 2 anni risiede in Sardegna, a Bari Sardo, dove la sua mamma e il suo papà già vivevano prima della sua nascita. In Sardegna Ilham ha trascorso la sua intera esistenza: asilo nido, materna, elementari, medie, liceo (diplomandosi col massimo dei voti al Liceo L. Da Vinci di Lanusei — indirizzo scientifico linguistico) e laurea nel luglio 2016 presso l’Università degli studi di Sassari alla facoltà di Scienze della Politica e dell’Amministrazione (classe delle Relazioni Internazionali) con 110 e Lode.
Nella sua carriera formativa non sono mancate esperienze all’estero, culminate con l’attuale servizio civile in Marocco nella cooperazione allo sviluppo per una ONG veronese (a questo link potrà trovare maggiori dettagli anche sulla sua carriera).
Proprio la sua brillante carriera le ha permesso di partecipare al Rome Mun 2017, modello delle Nazioni Unite per giovani da tutto il mondo che ha avuto luogo a Roma dal 4 al 7 Marzo e nel quale Ilham Mounssif ha rappresentato l’Italia nell’Assemblea delle Nazioni Unite.
Altresì, il 16 marzo alle 12, nell’aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati le è stato conferito un prestigioso riconoscimento e un attestato da parte della Fondazione Italia-Usa che ogni anno seleziona i migliori laureati in tutta Italia nelle discipline di suo interesse. Ilham è stata però l’unica “testimonianza della multiculturalità del nostro paese” come sottolineato dal vicepresidente della Fondazione, in quanto unica straniera presente tra i premiati.
Al termine della cerimonia Ilham avrebbe voluto visitare la Camera dei Deputati e si è recata all’ingresso di Piazza Montecitorio per farne richiesta, ma, dopo aver compilato il modulo di richiesta di accesso e mostrato il documento di identità, dopo una breve consultazione telefonica il personale della Camera le ha comunicato che, in virtù della sua cittadinanza extra UE, non avrebbe potuto accedere all’Aula.
Quindi, gentile Presidente, Ilham Mounssif è assolutamente italiana quando si tratta di rappresentare “l’orgoglio” nazionale, ma non abbastanza da darle il diritto di visitare un luogo simbolo della Costituzione italiana, dove si approvano leggi che dettano regole anche per la sua vita e che lei rispetta.
Intanto, Ilham, in quanto membro di “Italiani senza cittadinanza”, ha fatto in modo di divulgare la vicenda, perché “ciò che è accaduto è in totale contrasto con gli ideali della nostra Repubblica e con i principi della nostra Costituzione. Questo avvenimento è uno delle tante ingiustizie e assurdità del nostro paese che sottolineano l’urgenza con cui la riforma sulla cittadinanza debba esser portata a compimento. Riforma rimandata da legislature varie e che in quella attuale giace in Senato da più di un anno. Le nostre vite pendono dalla decisione di una classe politica e istituzioni che inspiegabilmente continuano ad ignorarci, nonostante decidano sul destino di tutti noi quotidianamente.”
Mi meraviglia anche che ciò sia accaduto per una singola studentessa, quando per le scolaresche italiane, spesso in visita alla Camera e diventate fortunatamente da decenni multiculturali, non sia prevista nessuna limitazione.
Le sarei grato, quindi, se lei volesse verificare tramite i suoi uffici, quali siano stati i reali motivi e le norme che hanno, incomprensibilmente e arbitrariamente, impedito l’accesso alla Camera a Ilham Mounssif.
Se davvero esistono norme sull’accesso alla Camera così odiosamente discriminatorie cambiamole subito!
Le chiedo anche di accogliere il suo accorato appello e, per quanto di sua competenza, adoperarsi affinché il disegno di legge sulla cittadinanza riprenda il suo corso per essere al più presto approvato.
Ringraziandola, le invio i miei più cordiali saluti
On. Andrea Maestri (Possibile)