Nei giorni scorsi l’Università di Torino ha ufficializzato l’avvio di un percorso di studi, della durata di 18 incontri per 6 CFU, destinato alla storia del movimento LGBTI* e alla rappresentazione nel corso dei secoli della figura delle persone omosessuali e transessuali. Questa notte, Forza Nuova ha affisso uno striscione, subito rimosso, davanti alla sede dell’Università di Torino di Palazzo Nuovo, con la scritta: “La storia è una cosa seria, l’omosessualità no”.
Ci sono persone che pensano di poterci tenere legati ad un Medioevo culturale nonostante intorno a noi il mondo si sia evoluto. Per questo condanniamo senza esitazione l’atto offensivo di Forza Nuova e ci schieriamo dalla parte dell’Università degli Studi di Torino che ha istituito un corso in “Storia dell’Omosessualità”, un percorso didattico e formativo presente da anni in tanti Atenei di tutto il mondo.
La scelta dell’Ateneo torinese, il primo in Italia ad attivare un corso di questo tipo, dimostra che anche nel nostro Paese è possibile fare un passo avanti nella riflessione accademica sui temi legati alla comunità e al movimento LGBTI* e nel contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere. Si tratta del naturale prosieguo del lavoro portato avanti da UniTO, che da alcuni anni appoggia le iniziative del Collettivo LGBTI* Identità Unite e ha avviato una campagna di lotta all’omofobia.
In Italia dobbiamo registrare un ritardo nell’affrontare tali tematiche, accompagnate da uno studio e dell’analisi di teorie sociologiche come quella Queer, che arricchirebbero i nostri curricula formativi. Pertanto siamo d’accordo con la posizione dell’associazione Studenti Indipendenti di Torino nel sostenere la necessità di una didattica inclusiva e aperta agli studi di genere e dei movimenti che hanno animato la storia sociale degli scorsi secoli, e in particolare del ‘900.
La nostra posizione, del resto, si ritrova nel percorso di redazione e nella stesura del Manifesto di Possibile: crediamo sia fondamentale adottare una norma quadro per l’educazione alle differenze nelle scuole di ogni ordine e grado e confidiamo che le Università aprano a questi percorsi anche all’interno dei corsi di studio.
Per questi motivi sosteniamo la scelta dell’Università di Torino ed esprimiamo solidarietà ai docenti coinvolti, in particolare alla professoressa Maya De Leo, titolare del corso, condannando senza alcuna esitazione l’intimidazione di Forza Nuova che non perde l’occasione per ricordarci che si può sempre scegliere da che parte della Storia posizionarsi.
Gianmarco Capogna
Possibile
Emanuele Busconi
Torino Possibile