Abbiamo già raccontato la storia di Fabrizio Pellegrini, finito in carcere perché coltivava cannabis per curare la sua malattia neurodegenerativa. Non aveva soldi per comprarla legalmente, quindi se la coltivava in casa. E ora è in carcere, dove con il divieto di consumo di cannabis la sua salute non può che peggiorare.
Su iniziativa dei Radicali, in moltissimi in queste ore si stanno mobilitando con un giorno di digiuno, così da creare una staffetta (astensione da cibi solidi, permessi 3 cappuccini zuccherati o 3 spremute zuccherate) per chiedere allo Stato che venga riconosciuta a Fabrizio “l’incompatibilità con il regime carcerario”.
Alcuni attivisti di Possibile hanno già dato la propria disponibilità per entrare a far parte della staffetta. Se anche tu vuoi unirti a questa battaglia nonviolenta per il diritto alla salute di Fabrizio e di tutti noi, puoi mandare una mail a Norberto Guerriero, segretario dell’Associazione Radicale “Maria Teresa Di Lascia” di Foggia: nor.guerriero@gmail.com