#iostoconmax: ancora in piazza, per una legge sul fine vita

IMG_8874In que­ste set­ti­ma­ne da tan­te par­ti di Ita­lia mi han­no con­tat­ta­to per sape­re cosa potes­se­ro fare per Max, per esse­re al suo fian­co nel­la sua sua corag­gio­sa bat­ta­glia per il fine vita. Cia­scu­no di noi è dila­nia­to tra il sen­so di impo­ten­za e il desi­de­rio dirom­pen­te di fare qualcosa.

Non abbia­mo la cura mira­co­lo­sa che vor­rem­mo ave­re, non sia­mo i capi­grup­po che han­no alme­no la pos­si­bi­li­tà di apri­re la discus­sio­ne par­la­men­ta­re. Abbia­mo però i nostri ban­chet­ti anco­ra pron­ti dopo la mara­to­na refe­ren­da­ria e la voglia di fer­ma­re altre per­so­ne per spie­ga­re chi è Max, che bat­ta­glia sta con­du­cen­do, per­ché sia­mo al suo fian­co. E così in tan­te par­ti di Ita­lia in que­sto wee­kend sia­mo sce­si di nuo­vo in piaz­za per unir­ci a Max nel chie­de­re la calen­da­riz­za­zio­ne del­la leg­ge sul fine vita e spie­ga­re cosa significa.

A Seni­gal­lia è sta­to incredibile.

Non appe­na abbia­mo alle­sti­to il ban­chet­to con una car­to­li­na del­la cam­pa­gna #iosto­con­max in for­ma­to gigan­te, si è imme­dia­ta­men­te for­ma­ta la fila di per­so­ne che vole­va­no fir­ma­re un soste­gno alla cam­pa­gna, in pochis­si­mo tem­po sono sta­te fir­ma­te una valan­ga di car­to­li­ne, che con­se­gne­re­mo pre­sto a Max.

IMG_8867Si sono fer­ma­ti ragaz­zi gio­va­nis­si­mi, con le idee mol­to chia­re, adul­ti che han­no cam­bia­to idea nel tem­po, dopo aver cam­mi­na­to a fian­co di ami­ci e fra­tel­li che non ce la face­va­no più. Han­no fir­ma­to elet­to­ri di tut­to l’arco costi­tu­zio­na­le, per­so­ne di fede, per­so­ne lai­che, per­so­ne che non stac­che­reb­be­ro la spi­na, ma voglio­no poter esse­re libe­ri di cam­bia­re idea e sopra­tut­to che cia­scu­no pos­sa deci­de­re per sé.

Deci­ne di per­so­ne ci han­no rac­con­ta­to le loro sto­rie e le moti­va­zio­ni che li spin­go­no a rite­ne­re non più rin­via­bi­le la rego­la­men­ta­zio­ne di un fine vita dignitoso.

Sto­rie di quo­ti­dia­na dispe­ra­zio­ne, che pesa­no sul­le spal­le di per­so­ne che non fini­ran­no sui gior­na­li, che non pos­so­no per­met­ter­si viag­gi all’estero per met­te­re fine alle loro sof­fe­ren­ze e dei fami­lia­ri medi­ci e ope­ra­to­ri che impo­ten­ti li assi­sto­no. Ci han­no rac­con­ta­to di una don­na aman­te del­la vita, che ha pre­so tut­to quel­lo che ave­va e ad ago­sto ha deci­so di anda­re in Sviz­ze­ra, di mori­re il gior­no del suo com­plean­no, per­ché la malat­tia l’aveva deva­sta­ta e chiu­sa in un ango­lo di sof­fe­ren­za sen­za alcu­na via d’ usci­ta. Ha chiu­so gli occhi sola, lon­ta­na da tut­ti i suoi cari, sen­za i colo­ri e gli odo­ri dei luo­ghi a lei fami­lia­ri.

Non è un Pae­se civi­le quel­lo che ti costrin­ge a sce­glie­re tra la digni­tà e la vita. E ti lascia solo.

FullSizeRender (2)Que­sta bat­ta­glia va por­ta­ta avan­ti e va vin­ta. Non so qua­li sia­no gli stru­men­ti più uti­li, ma dob­bia­mo por­tar­la fino in fon­do. Nel­le piaz­ze, nei palaz­zi, in fami­glia, tra gli ami­ci, sul lavo­ro. Tut­ti pos­so­no fare qual­co­sa, affin­ché que­sto argo­men­to non fac­cia più pau­ra e se ne pos­sa final­men­te par­la­re con la giu­sta sere­ni­tà per arri­va­re a una leg­ge che dia a tut­ti la pos­si­bi­li­tà di man­te­ne­re uni­te le paro­le “digni­tà” e “liber­tà” fino alla fine.

Tor­ne­re­mo in piaz­za nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne, per con­ti­nua­re a sta­re al fian­co di Max con una peti­zio­ne per chie­de­re la calen­da­riz­za­zio­ne da con­se­gna­re nel­le mani dei capi­grup­po, chie­dia­mo a tut­ti di dar­ci una mano. Chi vuo­le unir­si a noi può con­tat­tar­mi con una mail a beatrice.brignone (chioc­cio­la) gmail (pun­to) com.

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