Ventotene: l’isola che non c’è

Tre capi di stato (di cui uno a fine ciclo, uno in caduta libera e l’altro che oramai sta diventando la caricatura di se stesso) che discutono di come rilanciare il progetto europeo sono esattamente l’opposto di quel progetto federalista a cui siamo affezionati.

Secon­da stel­la a destra. L’isola di Ven­to­te­ne dove è anda­to in sce­na il ver­ti­ce di ieri è l’isola che non c’è: quan­to più di lon­ta­no si pos­sa imma­gi­na­re dal dise­gno fede­ra­li­sta imma­gi­na­to, tra gli altri, da Altie­ro Spi­nel­li, il qua­le, nel 1955, si pro­nun­cia­va così: «Non è più ormai sui gover­ni e sui loro diplo­ma­ti­ci, sui par­la­men­ti e sul­le loro dele­ga­zio­ni euro­pee, che si può con­ta­re, né per ela­bo­ra­re, né per rati­fi­ca­re la costi­tu­zio­ne fede­ra­le di cui l’Europa con­ti­nua ad ave­re urgen­te e asso­lu­to biso­gno. È ai popo­li demo­cra­ti­ci di Euro­pa, rico­no­sciu­ti come fon­te pri­ma del pote­re dei gover­ni e dei par­la­men­ti nazio­na­li, che biso­gna chie­de­re e otte­ne­re che sia data la paro­la».

Tre capi di gover­no (di cui uno a fine ciclo, uno in cadu­ta libe­ra e l’altro che ora­mai sta diven­tan­do la cari­ca­tu­ra di se stes­so) che discu­to­no di come rilan­cia­re il pro­get­to euro­peo sono esat­ta­men­te l’opposto di quel pro­get­to fede­ra­li­sta a cui sia­mo affe­zio­na­ti. La Bre­xit avreb­be dovu­to sug­ge­ri­re un approc­cio real­men­te euro­peo, distan­te per defi­ni­zio­ne dai gover­ni degli Sta­ti mem­bri, e inve­ce un diret­to­rio auto­no­mi­na­to cer­ca dispe­ra­ta­men­te di rilan­cia­re se stes­so, con cia­scu­no dei tre pro­ta­go­ni­sti impe­gna­to nel soste­ne­re un tra­bal­lan­te trep­pie­di.

Un trep­pie­di che rischia di cade­re nel momen­to in cui affron­ta la que­stio­ne migra­to­ria, tema che da una par­te scuo­te più pro­fon­da­men­te le basi dell’unità euro­pea del debi­to stes­so per­ché coin­vol­ge la nostra iden­ti­tà e che, dall’altra, met­te in evi­den­za come le poli­ti­che di poten­za dei sin­go­li sta­ti abbia­no anco­ra la meglio. Ren­zi che invo­ca una mag­gio­re atten­zio­ne alla rot­ta medi­ter­ra­nea (men­tre la paro­la d’or­di­ne del­l’ac­co­glien­za in Ita­lia resta l’e­mer­gen­za). Mer­kel che sot­to­li­nea il ruo­lo stra­te­gi­co del­la Tur­chia nel­la lot­ta agli sca­fi­sti (mai sen­ti­to par­la­re di cor­ri­doi uma­ni­ta­ri?). Hol­lan­de che non può fare a meno di lega­re le migra­zio­ni e la sicu­rez­za inter­na (ma dimen­ti­ca la rela­zio­ne spe­cia­le tra Fran­cia e monar­chia sau­di­ta). Tre rispo­ste che man­ca­no di una visio­ne stra­te­gi­ca, men­tre l’Austria pre­di­spo­ne 40 chi­lo­me­tri di filo spi­na­to al con­fi­ne con la Slovenia.

L’evento di ieri rischia per­ciò di tra­sfor­mar­si nel­la fie­ra dell’ipocrisia data la sovrab­bon­dan­za di reto­ri­ca in assen­za di impe­gni pre­ci­si. E data l’assenza di un atto­re che rite­nia­mo (anco­ra) fon­da­men­ta­le, e cioè il Par­la­men­to euro­peo, l’unico orga­no a esse­re elet­to dai cit­ta­di­ni euro­pei. È dal Par­la­men­to, e pri­ma dai cit­ta­di­ni, che deve muo­ve­re l’impegno poli­ti­co a rifon­da­re l’Europa, a par­ti­re dal­le que­stio­ni più sen­si­bi­li e dal­le qua­li l’Unione può tro­va­re nuo­ve ener­gie per ritro­va­re se stes­sa. Non solo migra­zio­ni e non solo trat­ta­ti. Ma wel­fa­re, fisca­li­tà, dirit­ti. E un movi­men­to poli­ti­co euro­peo che si can­di­di a rap­pre­sen­ta­re tut­to ciò.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a